"Rincari, tempesta perfetta sulla ripresa"

Il mondo della pelle e del cuoio del Comprensorio stretto tra ripartenza, criticità e primi segnali positivi. Parla Loris Mainardi (Cgil)

I costi energetici alle stelle. La fine dell’emergenza sanitaria. Lineapelle che torna in presenza, ma anche tante preoccupazioni sui tempi della ripresa e sulle sue proporzioni. Il distretto è sotto la lente dei sindacati, in questa fase delicata nella quale il Covid gioca ancora un ruolo Nel parliamo con Loris Mainardi, segretario generale Filctem Cgil.

Mainardi, i costi energetici sono oggi una grande preoccupazione. Avete avuto modo di confrontarvi con alcune aziende?

"Certo. Sono una preoccupazione enorme. Perché qui si parla di cifre che potrebbero essere insostenibili specie in alcuni segmenti, come i conto terzisti e il calzaturiero, dove i costi energetici hanno un peso più rilevante che nella conceria. Ma non è finita solo con questi".

Ci sono anche le materie prime...

"Tutti i costi sono moltiplicati in pochi mesi. I prodotti chimici, i trasporti. Questi ultimi, ci dicono che hanno raggiunto cifre incredibili. Cosa ci preoccupa? Che questo vanifichi la ripresa che, è vero, si è incagliata nella quarta ondata della pandemia, ma i segnali positivi per i prossimi mesi ci sarebbero. Attenzione che il caro bollette non sia la tempesta perfetta sulla ripresa. Auspichiamo che i provvedimenti annunciati dal governo siano all’altezza della situazione, tempestivi ed efficaci".

Lineapelle in presenza ha portato un’altra ventata di ottimismo?

"Senza ombra di dubbio. Ma poi anche un’edizione di Lineapelle, praticamente, con numeri da pre Covid. Inoltre, è cosa ormai nota, le fiere sono importantissime in presenza, per il contatto ed il confronto con operatori e buyer: nella pelle, nel cuoio, nel calzaturiero, si parla di moda".

La fine dell’emergenza sanitaria: questo scenario che riflessi avrà sul comparto?

"Secondo me positivi. Sarà una spinta verso una nuova normalità. Poi teniamo conto di quello che potrà significare, in particolare, in termini di ripresa degli spostamenti, arrivo di turisti, movimento negli aeroporti, stranieri come cinesi e americani nelle strade dello shopping che sono mancati e questa assenza si è sentita molto. Le grandi firma della moda hanno in qualche modo tirato il freno nel mondo congelato dalla pandemia, rallentato di conseguenza nei consumi, specie del settore moda. E questo si è immediatamente riflettuto sulla filiera della pelle".

Anche i saldi non sono andati benissimo, almeno per ora?

"E’ presto per tirare le somme. Ma sono rimasti nel mezzo dell’ondata pandemica ed a nuove paure. Inoltre questi aumenti esponenziali dell’energia e del gas, che tocca forte le imprese, riguardano anche le famiglie: la gente spende con molta attenzione".

Carlo Baroni