di Ilenia Pistolesi I rincari alle stelle nelle bollette che si manifestano come onde impazzite da mesi, si riverberano in maniera massiccia sulle casse della Rsa Santa Chiara. L’azienda di servizi pubblici alla persona, che gestisce la più grande casa di riposo della zona, aumenta le rette private per gli ospiti proprio a causa dei robusti rincari nel settore energia. Bollette triplicate in alcuni casi che hanno indotto il consiglio di amministrazione a aumentare il costo delle rette per gli utenti privati. La faccenda è vergata, nero su bianco, in una delibera del cda del Santa Chiara. Ecco cosa cambia, intanto: già nell’ottobre scorso, il cda aveva deliberato di portare la quota delle rette giornaliere da 86 euro a 90, visto il quadro economico che già faceva presagire un futuro alle porte piuttosto nefasto per il caro bollette. Ora, le rette private lievitano, seppur di poco: 100 euro al giorno per chi è ricoverato o in lista di attesa, e 110 euro al dì per i nuovi ingressi. Il quadro riguarda, come detto, i privati che si si rivolgono al Santa Chiara, partendo dunque da una base di 86 euro, divenuta di 90 euro a ottobre e rincarata a fine gennaio con la delibera del cda. I motivi sono espressi in maniera chiara e distinta nella delibera del consiglio di amministrazione. Ecco le premesse: "Le bollette del gas appena arrivate relative ai mesi di novembre e dicembre 2022 hanno un costo complessivo pari a 31.558,16 euro, oltre 3 volte tanto rispetto ai costi 2021 – si legge nella delibera – inoltre vi è un aumento del tasso dei mutui e degli ulteriori costi dell’energia elettrica. E prendiamo atto del prospetto previsionale dei costi rivisto dal responsabile dell’ufficio economato in considerazione di questi ultimi aumenti. La capacità ll’Asp Santa Chiara potrà a breve non essere più sostenibile – sono le parole impresse dal cda - la situazione si presenta urgente, mettendo a serio rischio la sostenibilità del servizio di accoglienza per le persone anziane e per i fragili". "E’ stata una scelta obbligata – spiega la presidente della Rsa Angela Piccicuto – non vi sono aiuti o sovvenzioni, eccezion fatta per blandi ristori regionali che non servono a sanare la situazione. E’ una situazione, piombata nell’arco di cinque mesi, e senza precedenti storici: dobbiamo fronteggiare nel margine fra quanto si incassa e quanto spendiamo sui costi fissi. E’ una valanga a cascata sugli enti pubblici e privati e sulle famiglie. Vorrei dare un messaggio: stiamo lavorando per salvare la situazione, anche se è dura, e per dare un futuro al Santa Chiara, una struttura fondamentale sul territorio in termini di servizi".