Alla fine è "saltato" tutto per un cavillo. Chi aveva firmato la denuncia non aveva titolo per farlo, o almeno non aveva la procura per procedere. Così non ci sarà una verità giudiziaria, frutto di un processo, sui maxifurti commessi alla fine del 2015 al magazzino della Lidl nella zona industriale di Pontedera: pancali di salumi, formaggi e altri articoli di valore per un importo che per pochi spiccioli – in un caso – non raggiungeva i 100mila euro. Fatti avvenuti a pochi giorni dalle feste di Natale. In quattro erano finiti nei guai per questi fatti e per loro era pronto a lungo processo al dibattimento. Tuttavia quello che il tribunale di Pisa ha potuto accertare è che i quattro imputati a giudizio per furto aggravato in concorso non dovevano essere processati. Il giudice onorario Paola Giovannelli, ha ascolto le eccezioni degli avvocati Gabriele Dell’Unto e Alessandro Catarsi, e ha pronunciato nei giorni scorsi una sentenza di non doversi procedere per difetto di querela. Infatti, i legali degli imputati, hanno evidenziato che chi aveva firmato la denuncia non aveva titolo per farlo, o almeno non aveva la procura per procedere. I fatti, appunto, sono di sette anni fa. E il cammino era stato lungo anche per arrivare al rinvio a giudizio (datato 2020) dei quattro soggetti sospettati – alcuni erano anche dipendenti che sapevano, secondo l’accusa, come disattivare l’allarme – di essere i responsabili dei fatti e per questo mandati al processo.  Un processo, però, che è già finito. La vicenda, c’è da dire, aveva una sua rilevanza, anche per l’entità dei colpi. In uno il bottino fu appunto di circa 100mila euro, nel secondo si parlò di un valore di 70mila. Generi alimentari rubati e fatti sparire dopo averli caricati sui camion per dileguarsi velocemente dentro la rete stradale. E correre rapidamente via dalla Toscana per approdare e mettere al sicuro la refurtiva in Puglia.  Carlo Baroni

Cronaca

Il caso



Alla fine è "saltato" tutto per un cavillo. Chi aveva firmato la denuncia non aveva titolo per farlo, o almeno non aveva la procura per procedere. Così non ci sarà una verità giudiziaria, frutto di un processo, sui maxifurti commessi alla fine del 2015 al magazzino della Lidl nella zona industriale di Pontedera: pancali di salumi, formaggi e altri articoli di valore per un importo che per pochi spiccioli – in un caso – non raggiungeva i 100mila euro. Fatti avvenuti a pochi giorni dalle feste di Natale. In quattro erano finiti nei guai per questi fatti e per loro era pronto a lungo processo al dibattimento. Tuttavia quello che il tribunale di Pisa ha potuto accertare è che i quattro imputati a giudizio per furto aggravato in concorso non dovevano essere processati.
Il giudice onorario Paola Giovannelli, ha ascolto le eccezioni degli avvocati Gabriele Dell’Unto e Alessandro Catarsi, e ha pronunciato nei giorni scorsi una sentenza di non doversi procedere per difetto di querela. Infatti, i legali degli imputati, hanno evidenziato che chi aveva firmato la denuncia non aveva titolo per farlo, o almeno non aveva la procura per procedere. I fatti, appunto, sono di sette anni fa. E il cammino era stato lungo anche per arrivare al rinvio a giudizio (datato 2020) dei quattro soggetti sospettati – alcuni erano anche dipendenti che sapevano, secondo l’accusa, come disattivare l’allarme – di essere i responsabili dei fatti e per questo mandati al processo. 
Un processo, però, che è già finito. La vicenda, c’è da dire, aveva una sua rilevanza, anche per l’entità dei colpi. In uno il bottino fu appunto di circa 100mila euro, nel secondo si parlò di un valore di 70mila. Generi alimentari rubati e fatti sparire dopo averli caricati sui camion per dileguarsi velocemente dentro la rete stradale. E correre rapidamente via dalla Toscana per approdare e mettere al sicuro la refurtiva in Puglia. 
Carlo Baroni

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