Reclutano rapinatori per portare via denaro a una coppia conosciuta in vacanza

La vicenda si svolge tra Capannori e l'Empolese

Lunghe indagini dei carabinieri che sono risaliti ai domenicani

Lunghe indagini dei carabinieri che sono risaliti ai domenicani

Pontedera, 20 settembre 2019 - Sei anni e mezzo di reclusione a testa. Queste le pene inflitte ieri dal tribunale collegiale (presidente Genovese, Barbieri, Dal Torrione) al processo nei confronti di Escano Teofilo Garcia e Josè Antonio Peguero Quezada, due dominicani ritenuti gli esecutori materiali di due violente e clamorose spedizioni punitive a fini estorsivi commesse ai danni della famiglia di un muratore di Capannori nel 2016. Il pm Antonio Mariotti ne aveva chiesti nove.

La vicenda è relativa a due cruente rapine subite da una coppia di Capannori nella propria abitazione a marzo e a giugno 2016. Episodi violenti sotto gli occhi dei figli, seguite da minacce e continue richieste di denaro. Secondo le indagini dei carabinieri, i mandanti dei raid estorsivi erano due italiani, che la coppia aveva conosciuto a Santo Domingo e che erano in cerca di soldi dopo il crac della loro enoteca a Pontedera: i due, Andrea Meucci di 49 anni e Francesca Nervo, infermiera di 48, arrestati a suo tempo rispettivamente a Empoli e a Montopoli Val d’Arno, lo scorso anno hanno già patteggiato due anni e due mesi di reclusione e 600 euro di multa. Anche il terzo dominicano, Eugenio Montero, aveva patteggiato.

Davanti ai giudici erano rimasti i due principali responsabili dei raid ai danni del muratore capannorese e della moglie, terrorizzati e derubati. Episodi inquietanti. Nel primo caso in tre a volto scoperto si presentano a casa al mattino. Incuranti dei bambini, puntano una pistola e dopo aver preso a schiaffi la coppia si fanno consegnare 5mila euro. La seconda rapina a giugno 2016. Gli stessi tre soggetti attendono fuori casa il muratore, lo costringono a rientrare e mostrando una mazza e una bottiglia incendiaria, sempre davanti ai figli, minacciano di dare fuoco alla casa.

“Dacci i soldi o appicchiamo l’incendio”, gridano con accento spagnolo. Poi si fanno consegnare altri 6mila euro in contanti e vari oggetti in oro. I tre agiscono ancora a volto scoperto, spavaldi. Sembra tutto finito lì, ma qualche tempo dopo i banditi si fanno di nuovo vivi per telefono. Stesse minacce e nuove richieste di denaro a cui la famiglia capannorese provvede con versamenti per un totale di 3mila euro sul circuito moneygram: i soldi finiscono a Santo Domingo. Ma poi, di fronte all’ennesima richiesta di denaro, marito e moglie crollano e vanno dai carabinieri.

Le indagini puntano su Santo Domingo e sui rapporti intrattenuti con la coppia pisana durante il soggiorno. Da qui i carabinieri risalgono dopo lunghe indagini ai dominicani, assoldati a Genova dalla coppia per queste azioni criminose.

P. Pac.