"Produrre la Vespa anche in Algeria? Solo se non penalizza Pontedera"

I sindacati in allerta dopo l’annuncio del presidente Tebboune in occasione della visita del premier Meloni. Nacci (Uilm): "Per il Gruppo Piaggio e per la città dovrà essere un’opportunità, un motivo di rilancio"

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di Luca Bongianni

"Difenderemo lo stabilimento di Pontedera, la Vespa è il simbolo della città e dell’Italia e tale deve rimanere". A difesa della produzione pontederese e italiana del mito a due ruote i sindacati commentano la dichiarazione del presidente della Repubblica algerina, Abdelmadjid Tebboune, che, in occasione della visita del premier Giorgia Meloni in Algeria, ha dichiarato di voler iniziare a produrre la Vespa nel proprio paese nordafricano.

"Nei prossimi giorni cercheremo di capire meglio e di approfondire la notizia – dice Samuele Nacci della Uilm-Uil – certo è che se davvero venisse aperto uno stabilimento in Algeria per il Gruppo Piaggio e per Pontedera dovrà essere un’opportunità, un motivo di rilancio del marchio Vespa e non ci dovranno essere ripercussioni sullo stabilimento di Pontedera, questo non lo accetteremo. Anzi, ora che il mercato sta tirando c’è bisogno di continuare ad investire. Come sindacato continueremo a vigilare, anche su questa questione, e chiederemo delucidazioni all’azienda per capire meglio cosa sta succedendo". Una notizia totalmente infondata per Alessandro Beccastrini, segretario generale Fim Toscana. "Non ci risulta che l’azienda abbia in programma l’apertura di uno stabilimento in Algeria – dice Beccastrini – abbiamo fatto incontri e stretto accordi anche recentemente e l’azienda ha confermato tutto il percorso di investimenti e le attuali produzioni su Pontedera. Sono state confermate solo alcune flessioni sul lavoro ma questo è normale in questo periodo. A breve faremo ulteriori incontri per chiudere altri 2-3 accordi, sarà l’occasione per chiedere ulteriori conferme". Non c’è allarmismo per ora tra i sindacati mentre si continua a difendere, con le unghie e con i denti, la produzione italiana e pontederese della Vespa.

"Al di là della dichiarazione, certo legittima, del presidente algerino non credo che questa sua volontà possa avere un riscontro concreto, non abbiamo avuto nessun riscontro dall’azienda – spiega Angelo Capone, neoeletto segretario Fiom-Cgil –. D’altronde questo Governo si è presentato difendendo fin da subito il Made in Italy e cosa c’è più d’italiano della Vespa? Come sindacato abbiamo da poco firmato l’accordo sulle nuove assunzioni e vogliamo continuare a garantire un futuro solido allo stabilimento di Pontedera". Interviene sul tema anche Alessandra Benvenuti della Usb. "In Piaggio ogni anno si perde posti di lavoro – dice – se questa notizia dovesse trovare concretezza sarebbe una sconfitta di tutto il sindacato".