Preso il mostro dell’Arno: siluro da 80 chili

Una cattura da record per il pescatore Billeri. Racconto choc: "Era pesantissimo, è stata una vera sfida tirarlo su"

Preso il mostro dell'Arno

Preso il mostro dell'Arno

Pontedera, 20 febbraio 2020 -  Cattura record nelle acque dell’Arno per Massimo Billeri di San Miniato Basso che ha pescato un siluro da 80 chili. Una giornata speciale per il giovane pescatore: momenti di grande emozione. Da quando è piccolo ama pescare e oggi fa della pesca il suo sport principale, partecipa a gare nazionali nella disciplina di Pesca al colpo e in due occasioni ha vestito anche la maglia azzurra della Nazionale nei mondiali in Irlanda e, lo scorso anno, in Spagna. Massimo ha però un’altra passione: quella della pesca al siluro, un pesce non autoctono ma arrivato nei principali fiumi d’Italia, Po e Arno su tutti, alcune decine di anni fa.  

Lo scorso dicembre è tornato con un amico sulle sponde dell’Arno, vicino al bacino di Roffia, per dargli la caccia. "In quel momento l’Arno era alto e c’era una forte corrente – il racconto di quegli istanti del 25enne di San Miniato Basso –: non avevo una strumentazione potente, mi piace andare ad armi pari con il pesce che se decide di scappare riesce a farlo. Mi ha abboccato a metà del fiume, ad una profondità di 7-8 metri, in un punto dove si era creato un vortice e l’acqua tornava indietro. In quel momento mi sono guardato intorno. Avevo poco spazio per muovermi, l’adrenalina iniziava a salire. C’erano tanti ostacoli portati dalla piena, un fondale di scoglio e soprattutto tanti alberi che rendevano più difficile la cattura, ma ho avuto fortuna ed è filato tutto liscio. Ho gestito la situazione con la calma e in 5-6 minuti sono riuscito a prendere per la bocca il siluro. Era pesantissimo, menomale il mio amico mi ha aiutato a tirarlo su. È stata una cattura sofferta ma molto divertente".  

Massimo già due anni fa aveva tirato su un bel siluro. "Era più lungo, sui 2 metri e venti di lunghezza, questo però pesava di più e mi ha dato più soddisfazione". A Firenze sono stati pescati siluri anche sul quintale. Per alcuni il pesce siluro rappresenta una vera e propria minaccia all’equilibrio della fauna ittica: un rischio che sembra non sussistere, invece, per il nostro fiume. "Per l’Arno pisano non ne farei una tragedia, ormai la specie non si può eliminare – spiega Franco Lelli, giudice di gare nazionali e consigliere della Fipsas Pisa –. Il siluro, che c’è da tanti anni ormai, come il pesce gatto, arrivato quest’ultimo in maniera preponderante alla fine degli anni ’90, ha una prolificità e una resistenza ai cambiamenti climatici maggiore rispetto ad altre specie. Tuttavia non sono loro a far mutare gli equilibri naturali, bensì i cambiamenti climatici. Piuttosto a danneggiare la fauna ittica sono i cormorani, uccelli protetti, estremamente voraci e abili nuotatori che divorano migliaia di pesci. Ce ne sono tanti a Pontedera". L’Arno, dopo anni tragici dal punto di vista dell’inquinamento, oggi è tornato a splendere. "Il nostro è ancora un gran bel fiume, invidiato in tutta Italia e con tante specie ittiche – dice Lelli –: le piccole alborelle, le carpe, i carassi, le breme, le anguille, i lucci, i barbi… si trova di tutto, vuol dire che il nostro fiume gode di buona salute". E infine un appello alle istituzioni: "Valorizziamo di più il turismo sportivo sull’Arno. Puliamo e ricostruiamo le sponde distrutte dalle piene e torniamo ad ospitare gare internazionali come accadeva fino a pochi anni fa".