«Il tifo bello? Senza insulti»

Pontedera, i giocatori di serie C alla scuola media

Da destra, il professor Roberto Prosperi, Federico Vettori e Riccardo Calcagni

Da destra, il professor Roberto Prosperi, Federico Vettori e Riccardo Calcagni

Pontedera, 12 marzo 2019 - Il Pontedera calcio entra nelle scuole della città. Ieri mattina all’istituto comprensivo Ghandi ragazzi e ragazze delle classi medie insieme al professor Roberto Prosperi hanno piacevolmente dialogato con i calciatori Federico Vettori e Riccardo Calcagni che oltre a raccontare le loro storie sportive costellate di sacrifici, si sono sottoposti volentieri alle domande curiose degli studenti. Tipo quella se avevano mai ricevuto insulti. «Mi è successo – ha ammesso Vettori – e purtroppo in Italia di episodi del genere ne accadono ancora. Dovremmo invece capire che insultare un giocatore per una brutta partita o, peggio ancora, per il colore della pelle, è un gesto da condannare nella maniera più assoluta. Chi paga il biglietto ha solo il diritto di chiedere alla sua squadra di dare il massimo e alla società di essere seria. Se queste componenti ci sono non credo che un tifoso possa pretendere di più». «Sono d’accordo – ha aggiunto Calcagni – per noi e per tutti i giocatori in generale, dagli amatori alla serie A, il pubblico deve essere lo stimolo a fare meglio, a dare quel qualcosa in più, non una componente da temere o di cui avere paura».

I due hanno anche rivelato aneddoti della loro carriera. «All’inizio si devono fare piccoli sacrifici – ha raccontato Vettori, classe 1982, una laurea in scienze motorie e un futuro da allenatore - poi man mano che si cresce i sacrifici diventano sempre più grossi. A vent’anni ho pensato seriamente di smettere e abbandonare il sogno di calciatore professionista. Fortunatamente non l’ho fatto e sono riuscito a far diventare la mia passione un lavoro». «Sono stato molto lontano dalla famiglia – ha spiegato Calcagni, classe 1994 - e quando si è piccoli è molto difficile, ma sono esperienze che ti formano e ti fortificano. Ho sempre sognato di vivere di calcio e non ho mai pensato di smettere». Il divertente incontro si è concluso con l’invito dei due calciatori granata agli studenti: «Speriamo di vedervi sugli spalti sabato contro la Juventus Under 23, perché il Pontedera ha sempre bisogno di nuovi tifosi».