Pedofilo arrestato: quasi 240 video scaricati da un sito in Oceania

Il 20enne di Calcinaia arrestato per pedopornografia scambiava i file con altri 88 utenti. Scene di sesso esplicito con bambini anche molti piccoli

La polizia postale che ha svolto le indagini

La polizia postale che ha svolto le indagini

Calcinaia (Pisa), 26 luglio 2021 -   I 239 file video pedopornografici lo studente 20enne di Calcinaia li aveva scaricati, consapevolmente - secondo l’accusa - tramite un link che reindirizzava ad un noto portale di sevizio cloud-storage che fa capo ad una società con sede in Nuova Zelanda. Tra gli 88 utenti, ha ricostruito l’indagine coordinata dalla Procura di Firenze, che scaricavano sui propri spazi di archiviazione "virtuali" (dopo aver cliccato il link copiavano i file dal contenuto pedopornografico importandoli sui rispetti cloud) c’era anche lui come utente e finito nelle maglie della polizia postale nell’ambito del costante monitoraggio della Rete per contastare il fenomeno degli abusi minorili. La Polpost ha inviduato l’account con cui avrebbe agito il ragazzo e la e-mail di recupero arrivando così allo studente (assistito dagli avvocati Arianna Tabbarracci e Alessio Bertola) che è stato arrestato e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Il materiale rinvenuto dagli investigatori sui computer e sullo smartphone del soggetto interessa bambini in tenerissima età (minori di anni cinque), impegnati in atti sessuali tra minori e con adulti, di una natura particolarmente grave e perfino talvolta cruenta.  

Secondo la Procua di Firenze il giovane deteneva, ma anche divulgava in quando condivideva, consapevolmente e in tempi diversi, con gli altri 88 utenti, il materiale con immagini di minori in scene di sesso esplicito con adulti, di autoerotismo, con rappresentazioni di nudo anche con soggetti minori di dieci anni sessualmente abusati. Fatti che, secondo le indagini che per mesi hanno osservato e messo sotto la lente il canale, coprono un arco temporale dal dicembre scorso fino ai giorni scorsi, quando il blitz degli agenti della Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Pisa coordinato dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze, da quanto emerso, ha colto il giovane in flagranza di reato. Il 20nne, in sede di interrogatorio di garanzia davanti il Gip di Pisa, si è difeso – abbiamo appreso – sostenendo che lui voleva "in realtà fare l’investigatore" e che in quella parte più truculenta della rete altro non sarebbe stato che un infiltrato. Intanto anche il sindacato unitario lavoratori di polizia, sezione di Pisa, esprime soddisfazione per l’operazione "brillantemente condotta e portata a termine che ha visto quel gruppo di poliziotti dare seguito ad un’attività delegata dalla Procura di Firenze ed arrestare il 20 enne per detenzione di ingente quantità di video e immagini pornografiche". "Immagini – continuano – ottenute mediante lo sfruttamento di minori la cui natura si è rivelata grave oltre misura".