Da Pontedera a Vicenza, l’incredibile viaggio di un palloncino

Pontedera, lanciato durante la della scuola d’infanzia

Palloncini

Palloncini

Pontedera, 15 giugno 2018 - Un palloncino che vola alto e libero nel cielo è sempre qualcosa che desta meraviglia e porta alla mente ricordi e sogni di mete misteriose, ma se questo palloncino arriva lontano e qualcuno lo raccoglie la sorpresa e la gioia allora diventano incontenibili. E questa è la sorpresa che ha raggiunto per telefono le insegnanti e i bambini della scuola dell’infanzia Nelson Mandela di Pontedera. «Il 31 maggio abbiamo fatto la festa di fine anno scolastico, con gli alunni e i genitori - racconta la maestra Cristina Bagottini - alla fine i bambini hanno lanciato in cielo dei palloncini bianchi. Il giorno il telefono ha squillato. Ci chiamava una signora di Ferrara che ne aveva trovato uno. Siamo stati felicissimi che uno dei nostri palloncini fosse arrivato così lontano, ci sembrava una cosa davvero incredibile». Le sorprese però non erano ancora finite.

«Qualche giorno dopo il telefono ha squillato di nuovo - racconta la maestra ancora emozionata per l’accaduto- Avevano trovato un palloncino a Nogarole Rocca, vicino a Vicenza, ancora gonfio, con attaccati i fili di altri e i loro cartellini. Non pensavamo potessero fare un viaggio così lungo». La festa alla scuola di via Morandi è stata doppia, anche perché i palloncini portavano con sé un messaggio di speranza e di rinascita, scelto dalle insegnanti per festeggiare la riapertura della scuola dopo l’incendio di pochi mesi fa. «Ad ogni palloncino era attaccato un uovo di cartoncino, il nome e il numero di telefono della scuola. I bambini avevano colorato le uova con i simboli della terra, del mare o del cielo perché il tema della rappresentazione di fine anno era la creazione del mondo e il mito dell’uovo d’argento- conclude Cristina Bagottini- Volevamo celebrare la rinascita. Qualche anno fa avevamo fatto il lancio dei palloncini, ma non avevamo avuto nessuna risposta. Ringraziamo le persone che li hanno trovati, sia a Ferrara che a Vicenza, perché se abbiamo potuto festeggiare questo ritrovamento è anche grazie a loro che ce lo hanno comunicato».

Laura Martini