Omicidio Manetti, uccisa con 16 coltellate. Concluse le indagini

Silvia Manetti fu massacrata. Per Nicola Stefanini ci sono tre ipotesi di reato

Saline di Volterra (Pisa), 24 giugno 2022 - Si concludono le indagini preliminari per l’omicidio di Silvia Manetti, la donna massacrata con 16 coltellate nella notte fra l’11 e il 12 agosto dello scorso anno dal suo compagno, il 49enne originario di Saline di Volterra Nicola Stefanini. Uccisa con un ‘una ferita da scannamento mortale’, così riporta il capo di imputazione, un femminicidio avvenuto dopo una cena a due per festeggiare i tre anni di fidanzamento e dopo una lite furibonda avvenuta in auto, con il mezzo accostato da lui in una statale isolata della Maremma.

Silvia Manetti

Per l’operaio, che si trova ancora rinchiuso nel carcere di Grosseto, si profila dunque la strada del processo. Sono tre i reati ipotizzati dal sostituto procuratore della Repubblica di Grosseto Anna Pensabene, che ha coordinato le indagini con il nucleo investigativo dei carabinieri: omicidio volontario aggravato, danneggiamento e porto abusivo di arma da taglio.

Per Stefanini, adesso verrà chiesto il rinvio a giudizio. La morte di Silvia, 46enne originaria di Altopascio e mamma di due bimbi, secondo il referto del medico legale avvenne in maniera pressoché immediata. Sedici le coltellate con una lama di oltre nove centimentri che furono inferte su tutte le parti del corpo della donna, alcune delle quali sulla parte del collo. Tutti fendenti vibrati con un coltello a serramanico usando la mano sinista. E Stefanini, di fatto, è mancino. Ad allertare le forze dell’ordine in quella dannata notte d’estate fu l’uomo stesso, che intorno a mezzanotte telefonò ai carabinieri confessando l’omicidio appena commesso.

I militari lo localizzarono e poi lo rintracciarono in lacrime e con i vestiti sporchi di sangue davanti all’auto con all’interno il corpo della donna priva di vita e con le ferite al collo. Ma non erano le uniche, dato che poi sul cadavere sono state rinvenute 16 coltellate. L’uomo non ricordava cosa fosse successo. Come mai avesse impugnato quel coltello e lo avesse utilizzato per accanirsi sul corpo della donna che diceva di amare. Nei giorni successivi all’omicidio, Stefanini aveva parlato di fronte al giudice per le indagini preliminari durante l’interrogatorio di garanzia. "Non ricordo come mai l’ho uccisa". Ora l’uomo rischia l’ergastolo.