Offese razziste e sessiste al bar. La vittima: "Un'ondata di odio"

Il racconto di Lucia Ekwueme che è stata avvicinata da uno sconosciuto mentre si trovava a Calcinaia con una sua amica

La vittima delle offese

La vittima delle offese

Calcinaia, 11 giugno 2020 - Uscire per trascorrere una tranquilla domenica sera post-lockdown, fare una bevuta e due chiacchiere con un’amica e poi ritrovarsi ad essere insultata con offese razziste e sessiste. Lo sfogo di una ragazza di 25 anni nata e cresciuta a Pontedera con origini nigeriane non arriva subito, ma dopo qualche giorno, il tempo necessario per riprendersi dall’accaduto e poter finalmente condannare quanto subito.

«Come spesso mi capita domenica scorsa sono uscita con un’amica in un bar di Calcinaia per fare una bevuta e passare una serata serena, come spesso mi capita: amo passare il tempo libero in compagnia" spiega Lucia Ekwueme. "Durante la serata – racconta la giovane pontederese – si uniscono a noi dei conoscenti e ci mettiamo a parlare serenamente con loro quando ad un certo punto si avvicina un altro ragazzo, credo della mia età ma che non avevo mai visto, ed inizia a prendersi delle strane confidenze. Iniziano a volare parole pesanti, mi offende in quanto donna ma gli rispondo a tono, nonostante le sue parole stiano diventando sempre più sconce e volgari". Ma non finisce qui. "Quando si è accorto che non mi stava ferendo abbastanza – continua Lucia – se l’è presa con il mio colore della pelle e il suo tono è diventato sempre più minaccioso. A quel punto non ho più saputo replicare, sono rimasta allibita e senza parole. Lavoro come barista e quindi sono sempre a contatto le persone ma non mi era mai capitato di essere offesa per le mie origini con così tanto odio e cattiveria. Offese che non sentivo da tempo, gratuite e ingiustificate. Sono rimasta in silenzio mentre i suoi amici, imbarazzati, lo stavano allontanando e lui continuava ad inveire contro di me. Alcuni testimoni presenti hanno provato subito a tranquillizzarmi, ma non è stato semplice e immediato comprendere come possano accadere cose del genere".

Una testimonianza che lascia senza parole, soprattutto in un momento storico in cui tutto il mondo sta scendendo nelle piazze per condannare quanto successo negli Stati Uniti d’America dopo la morte dell’afroamericano George Floyd, recentemente ucciso da un agente di polizia, e per condannare le continue ingiustizie razziali. Anche in molte piazze di Italia ci sono state manifestazioni pacifiche. Questo episodio, accaduto in Valdera, ha subito acceso i riflettori sui casi di razzismo che avvengono anche nelle nostre città e nei nostri paesi e che non sempre, per paura o timore di farlo, vengono condannati e denunciati dalle vittime.

"Noi ragazzi di seconda generazione, nati e cresciuti in Italia, ci sentiamo la responsabilità di scendere in piazza per condannare fermamente questi episodi di razzismo e violenza ingiustificati – spiega un rappresentante della comunità straniera in Toscana, Yassine El Ghlid –. Ci stiamo organizzando con altre associazioni del territorio per far sentire la nostra voce anche a Pontedera, la volontà è quella di fare una manifestazione pacifica nei prossimi giorni".