Nella pancia della statua i disegni di speranza

Installata in piazza dei Priori, l’opera Marco Cavallo. E’ il simbolo del complesso dibattito che portò poi alla chiusura dei manicomi

VOLTERRA

di Ilenia Pistolesi

I messaggi universali devono essere coltivati, condivisi, mai lasciati a sgualcire. Preziosi come l’aria, devono trovare sentimenti e voci che pulsano, veicoli che ricordano, sempre, di non dimenticare. Arriva a spron battuto in piazza dei Priori, Marco Cavallo, accolto ieri in occasione della Festa della Toscana di fronte a una tribù di studenti, per un progetto curato da Cinzia De Felice per Volterra22, con le musiche di Andrea Salvadori in collaborazione con l’Accademia della Musica. La statua azzurro mare, forgiata negli anni ‘70 nell’ospedale psichiatrico triestino che fu la grande fucina della rivoluzionaria legge Basaglia per l’abolizione dei manicomi, da piazza Martiri della Libertà è stata trainata dal sindaco Giacomo Santi, dall’assessore Dario Danti, dalla onlus Inclusione, Graffio e Parola fino al ventre storico della città, la piazza. Ognuno portava una bandierina di stracci, proprio come quando, quasi 50 anni fa, l’installazione sgusciò fuori dal manicomio di Trieste come un Cavallo di Troia portatore dei sogni degli internati.

L’installazione, sfrattata dal suo ricovero dall’amministrazione comunale a traino Lega di Muggia, nel triestino, trova casa a Volterra, e la città si candida per ospitarla in modo permanente. "Marco Cavallo, forse, vorrà tornare nella sua Trieste, ma noi siamo pronti a accoglierlo quando non sarà esposto in altre città o mostre – ha detto l’assessore Dario Danti – qui, potrà sempre trovare casa. La statua sarà con noi per tutto il mese di dicembre. Il tema della ‘rigenerazione umana’ si unisce con la potenza di Marco Cavallo: abbiamo imbastito il nostro dossier partendo dai giovani e oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo di fronte a una piazza gremita di ragazzi e bambini. Dalla candidatura a capitale della cultura, fino a Volterra22, la nostra comunità è un fulcro che cresce e si confronta, a partire dalle giovani idee".

"Prima dell’arrivo di Marco Cavallo, la città si è spaccata in due – ha detto Andrea Trafeli, presidente della Onlus Inclusione, Graffio, Parola - una parte a favore delle istanze di libertà che l’opera rappresenta, una parte che, con ostilità, ha visto nella chiusura dei manicomi la perdita di un indotto economico. Marco Cavallo deve rammentarci il coraggio e i sogni di quelle persone, un pensiero universale". La cerimonia è stata accompagnata dalle letture degli attori della Compagnia della Fortezza Lucio Di Iorio, Paul Cocian e Adrian Saracil. "La statua è per il mondo da quasi 50 anni, e celebrarla per la Festa della Toscana, rafforza quel messaggio di civiltà e diritti di cui il nostro territorio regionale è fiero", conclude il sindaco. I bambini delle scuole primarie, alla fine della cerimonia, hanno lasciato nella pancia della statua i propri disegni di speranza.