L’ambulanza si trasforma in una sala parto

Cicogna insolita per una coppia di Santa Croce. La corsa verso l’ospedale finisce all’uscita della FiPiLi con l’infermiere che diventa ostetrico

Operatori della Pubblica Assistenza all’opera su un’ambulanza (foto di repertorio)

Operatori della Pubblica Assistenza all’opera su un’ambulanza (foto di repertorio)

Santa Croce sull'Arno (Pisa), 2 giugno 2020 - La corsa in direzione ospedale di Empoli. I minuti che passano. Le contrazioni che aumentano. Fino al vagito del piccolo, il primo pianto, sull’ambulanza della Pubblica Assistenza di Santa Croce sull’Arno, per una sera nell’insolita ‘veste’ di sala parto. Erano le 20 di domenica. La magia della vita non ha tenuto conto di chilometri e luoghi: il piccolo, terzogenito di una famiglia santacrocese, ha deciso di venire alla luce nel mezzo di soccorso in sosta provvidenziale alla rotatoria nei pressi dell’uscita di Ponte a Elsa, della Fi-Pi-Li.

Ad assistere la mamma, poco più che ventenne di Santa Croce, un infermiere del 118 Empoli. Quasi trent’anni di carriera alle spalle fra pronto soccorso e 118, l’infermiere empolese non si è perso d’animo e, quando la mamma gli ha fatto capire che era arrivato il momento, l’ha aiutata: l’ha guidata fino a quando il piccolo ha fatto capolino. Momenti di grande responsabilità e preoccupazione. La situazione si è mostrata più complessa del previsto: il neonato aveva il cordone ombelicale intorno al collo. L’infermiere non si è però perso d’animo e ha messo in pratica una manovra ad hoc: il piccolo si è liberato ed è nato, accolto fra le lacrime di gioia di chi si è trovato ad assistere a quell’inatteso miracolo on the road. Impossibile non lasciarsi toccare dallo sguardo della mamma, incredula e grata.

Emozioni senza fine per l’infermiere, alla sua prima volta da ‘ostetrico’ nonostante il lungo curriculum nel soccorso, così come per il conducente, che ha trovato il ‘porto’ sicuro per l’ambulanza divenuta sala parto, e per il volontario dell’associazione, attento ad assistere Silvano nel far nascere il neonato, fra lettino da abbassare, teli da passare e quant’altro. Ma dopo il lieto evento non c’è stato tempo da perdere. Mamma e bimbo sono stati portati in ospedale dove l’ambulanza è stata accolta fra gli applausi e i sorrisi del personale. Nell’aria, la felicità autentica di poter festeggiare una nuova vita dopo settimane drammatiche legate all’epidemia di Covid-19. Mesi di lotta contro il ‘nemico’ silenzioso, capaci di piegare le gambe a chiunque, ma non a coloro che hanno scelto di adoperarsi ogni giorno al fianco di chi ha bisogno di aiuto. Samanta Panelli