Moussa e il sogno italiano "Era un esempio per tutti noi"

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I colleghi di lavoro, gli amici del calcio e della pallavolo e alcuni connazionali hanno deciso di avviare una raccolta fondi per riportare il corpo di Moussa Coulibaly in Mali, il Paese africano da cui era partito nel 2017 in cerca di una vita migliore. L’iniziativa, in accordo con il fratello di Moussa, Tiebou Fofana – i cognomi sono diversi perché i due ragazzi hanno in comune la madre e non il padre – è in corso e chi vuol partecipare può farlo inviando la cifra che desidera al conto corrente intestato al fratello Fofana (numero Iban IT94Z0103071160000001960137) presso la filiale di Santa Croce del Monte dei Paschi. Sono possibili anche donazioni con Paypal (mail [email protected]). Al momento non si hanno notizie sul dissequestro della salma dopo l’autopsia.

Intanto si moltiplicano i ricordi e le testimonianze di affetto verso il ragazzo deceduto lunedì mattina nell’incidente in via dell’Industria a Castelfranco e della sua famiglia. Tra questi anche i sindaci di Santa Croce e Castelfranco, Giulia Deidda e Gabriele Toti.

"Partire dal Mali, sopravvivere ad un viaggio aspro, riprendersi in mano la vita per poi perderla in una fredda mattina d’inverno sull’asfalto, il destino è stato veramente cattivo con Moussa – le parole di Giulia Deidda – Aveva incrociato il suo percorso di vita con la nostra comunità nel 2017, quando era entrato nel nostro sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati, terminato nel 2019. In questi due anni aveva studiato, lavorato, intrecciato amicizie sincere. Fa male veder stroncata una giovane vita e fa ancora più male se questa vita era il frutto di un seme protetto con tenacia e che adesso stava finalmente germogliando. Ricorderemo questo ragazzo gentile e determinato". "La sua storia è straordinaria e il suo percorso di integrazione nel nostro territorio è stato esemplare – scrive Toti – Un esempio per molti".