
Vincenzo Niccoli
San Miniato, 29 aprile 2020 - Da Pescara , dov’è morto "colpito dal Covid-19" (secondo quanto riferito dai familiari ), la notizia è piombata a San Miniato, dove Vincenzo Niccoli , 80 anni, era cresciuto e vissuto per molti anni. E dove di lui, ancora tanti, hanno il ricordo di quel garbo gentile, l’estro, la smisurata passione per la cultuta. Ma poi c’è anche il ricordo di un sanminiatese che aveva lasciato il segno nel rione "Scioa" – come si chiama ancora oggi la zona ospedale della città –, un piccolo grande mondo, vivace, allegro, tra grandi palazzi e storie dalle radici lunghe e gloriose.
Vincenzo, per tutti solo e semplicemente Enzo, è morto lunedì sera in una casa di cura di Pescara dove era ricoverato per una riabilitazione al femore. A dare l’annuncio ai molti sanminiatesi che non l’hanno mai dimenticato è la cognata Paola Cheli, che aveva sposato il fratello Paolo, la sorella Letizia (anch’essa sanminiatese, che vive a Roma), e tutti i nipoti e bisnipoti sanminiatesi.
Classe 1935, Enzo era arrivato all’ombra della Rocca all’età di tre anni con la famiglia, perché il babbo era Pretore, e viveva nel Palazzo della Pretura, il presidio di giustizia della città, che allora si trovava in piazza Buonaparte. E’ cresciuto a San Miniato, amico di tutti, in quegli anni lontani e in "bianco e nero" della città che si stava ricostruendo e che era un brulicante cantiere di idee: dalla famiglia Bulleri, Tapinassi, Giorgi, Pampaloni, Lecci, Cheli, Taviani (i fratelli registi Paolo e Vittorio) e tutti quanti, nel quartiere, vivevano i primi anni del dopoguerra con amicizia, solidarietà e goliardia.
All’età di trent’anni Enzo si stabilì a Pescara dove c’era un posto libero alla Mondadori e aprì la galleria-libreria Niccoli, in piazza Salotto, dove un salone venne dedicato all’arte contemporanea, sua passione, frequentando rinomati artisti: e quello fu davvero un salotto ed un laboratorio di cultura che ha scritto pagine di alto profilo. Il grande interesse per l’arte Enzo lo condivise a lungo col fratello Giuseppe, anch’esso mancato poco tempo fa, la cui importante galleria d’arte contemporanea si trova tuttora a Parma ed è un punto di riferimento di livello nazionale, oggi gestito dai figli. Enzo tornava spesso a San Miniato a trovare parenti e amici, ai quali era molto legato: l’appartenenza alla città della Rocca non aveva mai lasciato il suo cuore, anche se la sua vita ormai era a Pescara, dove lascia nel dolore la moglie, due figlie e tre nipotini. © RIPRODUZIONE RISERVATA