Morto a Varsavia, trovata la chiave del cellulare di Salvatore

Ponsacchino morto a Varsavia, la famiglia invia i codici agli investigatori polacchi

Salvatore Cipolletti

Salvatore Cipolletti

Ponsacco (Pisa), 10 agosto 2019 -  Il puk del cellulare di Salvatore Cipolletti è stato trovato a casa, a Ponsacco. E tramite l’ambasciata, è stato inviato dai genitori del 24enne di Ponsacco, alla procura di Varsavia che indaga per «istigazione al suicidio».

Intanto un’indagine è stata aperta anche in Italia, dalla procura di Roma, competente per gli italiani deceduti all’estero. Lo conferma l’avvocato Ivo Gronchi, legale della famiglia del giovane morto dopo un volo dal settimo piano da un appartamento di Varsavia. «Non sappiamo per quale ipotesi di reato indaghi la procura di Roma – precisa Gronchi -. Avremo un incontro con il titolare del fascicolo a settembre e con me verranno anche i genitori del ragazzo».

Il cellulare, però, anche secondo gli inquirenti polacchi, potrebbe rivelarsi un elemento chiave. E lì potrebbero esserci i tasselli che mancano per dare un copione al giallo che ancora circonda il dramma che si consumò nel marzo scorso, poco dopo la mezzanotte dopo che Cipolletti aveva assunto – secondo il primo risultato parziale degli esami tossicologici e ambientali – un mix di mefedrone (una sostanza psicoattiva dall’azione stimolante) i cui effetti sarebbero simili a quelli dell’ecstasy, fhenibut (un neurotrasmettitore che riduce l’ansia e pare sia usato dai cosmonauti sovietici) e alcol, prima del volo mortale.

Nel cellulare ci sarebbero – o potrebbero esserci – contenuti importanti. Ma il perito incaricato dalla procura polacca non è riuscito ad accedere a tutto il contenuto e l’indagine è stata sospesa (per fermare il decorso dei termini): grazie al puk nei prossimi giorni – dice Gronchi – «il lavoro dovrebbe riprendere». Cipolletti si trovava in vacanza con amici conosciuti da tempo grazie alla comune passione per i giochi di ruolo on line: un polacco, un lucchese e un croato che, negli anni, avevano solidarizzato tra combattimenti in rete e chat. La tragedia si consumò sotto gli occhi degli amici del 24enne (uno di loro avrebbe affermato che quella sera, però, l’ansiolitico l’avevano assunto tutti) che, sentiti dalla polizia, avrebbero dato la stessa versione: Cipolletti era cupo, preso dal suo cellulare; a un certo punto si sarebbe alzato di scatto dalla poltrona e si sarebbe diretto verso il balcone. Il volo sarebbe però stato preceduto da messaggi Whatsapp: due vocali che contenevano, l’inquietante frase: «siamo vicini a lasciare un segno... Io ho lasciato il segno per davvero, quindi ho fottutamene vinto». I messaggi di Salvatore erano indirizzati alla ragazza con cui si vedeva in Italia. Il padre e la madre non hanno mai creduto all’ipotesi del gesto volontario. Il giallo è ancora in piedi. Indaga anche l’Italia.