Lavoro, 2 morti e 71 feriti gravi in nove mesi

I dati resi noti dalla Prevenzione igiene e sicurezza della Asl riguardano la Valdera e l’Alta Valdicecina e in generale tutta l’Asl nord ovest

Il bilancio degli incidenti sul lavoro è pesante anche nella provincia pisana

Il bilancio degli incidenti sul lavoro è pesante anche nella provincia pisana

Pontedera (Pisa), 20 ottobre 2021 -  Due mortali e 71 gravi, con prognosi superiore a 30-40 giorni. Sono i numeri del lavoro che uccide e che fa male in Valdera e Alta Valdicecina. A renderli noti è l’area funzionale Prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro dell’Asl Toscana nord ovest che pubblica il report dei primi 9 mesi dell’anno. "Purtroppo gli infortuni sul lavoro continuano ad essere un numero preoccupante – afferma Roberta Consigli, direttore del dipartimento di Prevenzione della Asl – Nel mese di settembre in tutto il territorio della Asl, che comprende le province di Pisa, esclusi i quattro Comuni del comprensorio del Cuoio, Livorno, Lucca e Massa, abbiamo registrato un picco di infortuni mortali e nell’arco dell’anno si sono verificati anche molti infortuni gravi con prognosi superiore a 30-40 giorni e con gravi postumi permanenti quali ad esempio amputazioni delle dita delle mani".  

Vediamoli i dati di tutta l’Asl nord ovest. Dal 1 gennaio al 30 settembre gli infortuni mortali sono stati 13 (4 nella Piana di Lucca, 1 in Valle del Serchio, 1 nella zona delle Apuane, 1 in Versilia, 2 nella zona Livornese, 2 in Valdera–Alta val di Cecina, 1 nella zona Pisana e 1 in Val di Cornia). Gli infortuni, compresi quelli in itinere e stradali, sono stati 9.402, di cui 828 con prognosi maggiore di 30/40 giorni (37 in Lunigiana, 97 nelle Apuane, 28 nella Valle del Serchio, 125 nella Piana di Lucca, 92 in Versilia,108 nella zona Pisana, 71 nella zona Valdera-Alta Val di Cecina, 106 nelle Valli Etrusche, 152 nella zona Livornese e 12 all’Elba).

"Il fenomeno infortunistico continua ad essere troppo esteso – dice ancora Consigli – Nonostante da anni vengano effettuati numerosi controlli periodici e siano attivi piani mirati promossi e sostenuti dalla Regione Toscana, destinati a specifici comparti produttivi, senza dimenticare le malattie professionali, che fanno meno scalpore ma non meno danni alla salute dei lavoratori. Rimango del parere che in particolare nei settori più a rischio come l’agricoltura e le costruzioni, oltre ai controlli debbano essere rafforzati gli strumenti a nostra disposizione. Mi riferisco alla formazione, a campagne di comunicazione indirizzate ad aumentare la percezione del rischio nei lavoratori e nelle imprese e al consolidamento del coordinamento degli enti di controllo favorendo protocolli d’intesa con sindacati, associazioni datoriali, comitati paritetici eccetera". "Infine vorrei sottolineare l’importanza che hanno i servizi di prevenzione dell’Asl – conclude Consigli – Grazie alla loro esperienza e all’approccio multidisciplinare, sono in grado di mettere in campo un ampio ventaglio di competenze adeguato ad aggredire fenomeni complessi e correlati ad una molteplicità di cause".