"Pericolo di allergie nei cibi da casa". All’asilo non passa la merendina

Pisa, rivoluzionato anche il sonnellino. E le finestre restano chiuse

Scuola materna (foto di repertorio)

Scuola materna (foto di repertorio)

Bientina (Pisa), 20 settembre 2018 -  Una nuova protesta incendia gli animi dei genitori della scuola dell’infanzia di Bientina, piccolo paese alle porte di Pisa. Il motivo? I bambini delle scuole materne dell’istituto comprensivo «Iqbal Masih» salteranno la merenda: non verranno più somministrati, infatti, cracker e biscotti portati da casa a metà mattinata, visti dei casi di allergie gravi presenti nella scuola. Insomma, tutti a digiuno fino all’ora di pranzo.

Il paradosso dei bambini lasciati senza merenda non è frutto di un provvedimento imposto dall’alto, ma da un insieme di istanze che fanno sì che sia sempre più difficile, per il personale scolastico, prendersi dei margini di responsabilità che solo fino a pochi anni fa erano dati per scontati. Per esempio: il sonnellino pomeridiano all’asilo, anche questo è stato ‘rivisto’. Perché? I motivi sono molteplici. Intanto perché non è previsto nell’ordinamento della scuola dell’infanzia ma anche perché le aule non sempre sono adatte ad ospitare tutti i bambini che contengono. Senza considerare che il numero delle maestre è esiguo in proporzione ai piccoli, e, in caso di pericolo, non riuscirebbero a gestire correttamente l’evacuazione. Così il sonnellino è stato sostituito con angolini dedicati al “momento relax” con materassini, cuscini e canzoncine: molti bimbi si addormentano, altri restano svegli. Con le maestre sempre allerta perché in caso di emergenza bisogna essere in grado di reagire. Insomma, fra burocrazia e cause legali sempre più spesso le maestre non vogliono assumersi responsabilità che non sono strettamente contrattuali.

La notizia del cambiamento riguardante la merenda è arrivata con una comunicazione della dirigente Sandra Fornai sul sito dell’istituto comprensivo: «Si rende noto che la decisione di non somministrare più merende di farinacei ai bambini a metà mattinata è stata presa dalle maestre nel mese di giugno e comunicata al primo collaboratore del dirigente». «Questo – si legge ancora nella circolare firmata dal dirigente scolastico – per non incorrere in eventuali problemi di intolleranze alimentari. La dirigenza non ha contrattualmente alcuno strumento per costringere il personale a farlo. Lo stesso dicasi per il riposo pomeridiano o l’apertura delle finestre per areare i locali». Le polemiche si sono espanse alla velocità della luce, e hanno chiamato in causa anche il sindaco di Bientina Dario Carmassi, che ha commentato: «Il mondo si sta irrigidendo davanti a delle normative sempre più rigide ma credo che la soluzione non possa essere evitare di fare qualunque cosa». L’amministrazione comunale ha proposto, come alternativa, di somministrare frutta biologica ai bambini, unendo così la necessità di fare attenzione alle allergie ad un progetto di corretta educazione alimentare. Si partirà fra poco. Intanto, però, tutti a dieta.