PONTEDERA
La Cassazione ha mandato definitiva la penale responsabilità di un 70enne per ricettazione di una Mercedes, di un computer portatile, di un cellulare I-phone 5, di un telefono cellulare Smasung e del telecomando di una autovettura Bmw. Il difensore aveva lamentato agli ermellini che la Corte aveva ritenuto superflua l’assenza di prova che il ricorrente avesse avuto il possesso dei beni oggetto della contestata ricettazione ed il fatto che non fosse stato trovato a bordo della vettura: il possesso delle chiavi della stessa dimostrava – rilevava la difesa – "soltanto la prova delle ricettazione delle chiavi ed era una circostanza da cui non era possibile desumere che l’imputato avesse conseguito il possesso illecito dell’automobile, trattandosi di un indizio non univoco". Infine, la ritenuta responsabilità per la ricettazione del Samsung e delle chiavi della Bmw e non risultate oggetto di furto o di altra condotta illecita manifestava, secondo il legale, "la totale arbitrarietà della costruzione argomentativa" su cui era fondata la condanna. Gli ermellini rilevano però come "l’imputato non abbia mai fornito spiegazioni sul possesso delle chiavi della Mercedes, delle chiavi della Bmw e del Samsung. e pertanto, la Corte ha "ritenuto sussistente il dolo del reato di ricettazione".
C. B.