Maturità, i presidi promuovono i test scritti Ma il Fermi dice no: "L’esame? Va abolito"

Nuove regole: la prova non sarà più dimezzata. I dirigenti scolastici: "Finalmente si torna alla normalità". Vittipaldi: "Ma è una spesa inutile"

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di Gabriele Nuti

Maturità 2022. Torna lo scritto di italiano uguale per tutta Italia. E torna anche la prova scritta della seconda materia di indirizzo. L’esame sarà completato con il colloquio orale. Con questa decisione il governo ha voluto ridare una parvenza di normalità all’esame di Stato. Mentre gli studenti sono sul piede di guerra, abbiamo chiesto il parere ai presidi degli istituti superiori di Pontedera e di San Miniato, le scuole frequentate dalla stragrande maggioranza delle ragazze e dei ragazzi della Valdera e del comprensorio del Cuoio.

"Prima si torna verso la normalità meglio è – inizia Pierluigi Robino, dirigente dell’Itis Marconi di Pontedera – Avrei anche apprezzato il ritorno a commissione con metà dei commissari esterni". "Penso che fosse assolutamente necessario tornare a chiedere la verifica, tramite esame scritto, dell’acquisizione di competenze per conseguire il diploma – il pensiero di Maria Giovanna Missaggia dell’Ipsia Pacinotti di Pontedera – Credo anche che la polemica nasca dalla consapevolezza che molti ragazzi, dopo due anni di Dad, si possano trovare in situazione molto critica rispetto alle richieste di un esame così strutturato, ma eventuali carenze determinate dalle condizioni emergenziali non possono fungere da motivazione per fare arretrare la qualità della scuola". del liceo Montale di Pontedera (linguistico e scienze umane), Lucia Orsini, "certamente è un segnale di ritorno alla normalità e penso anche che sia stato questo l’ intendimento del ministero". Sarebbe stato meglio, però, saperlo prima, soprattutto per i ragazzi, piuttosto che ad anno iniziato da parecchi mesi – conclude Orsini – Un anno, tra l’ altro, ancora costituito da periodi di didattica in presenza e integrata, se non, in qualche caso, a distanza".

"In questi anni abbiamo avuto una scuola a più velocità, differenze tra regioni e zone del Paese anche solo per i collegamenti internet – afferma Luigi Vittipaldi, dirigente dell’Itcg Fermi di Pontedera – Capisco la necessità a livello politico di dover dare un segnale, ma in questa situazione sarebbe stato più opportuno continuare anche quest’anno con tesine e solo esame orale. Ma io faccio anche un’altra considerazione. E’ opportuno l’esame di Stato? Ha ancora senso? Secondo me no. Anche perché costa allo Stato quasi quanto un intero anno scolastico. Alla mia scuola vengono destinati per la maturità 36mila euro, mentre per il funzionamento di 53 classi per otto mesi poco oltre 29mila".

"Diciamo che questa decisione sulla maturità è un ritorno lento alla normalità – dice Sandro Scapellato preside del liceo XXV Aprile di Pontedera – Sono contento che ci siano due scritti, soprattutto allo scientifico è necessario. Capisco però anche le perplessità e i timori da parte dei ragazzi, ma bisogna anche tornare a dare un valore a questo esame di Stato. La matematica allo Scientifico va saputa, altrimenti all’università si parcheggia. Le commissioni interne avranno comprensione".

"La maturità senza scritti è un esame dimezzato – sostiene Alessandro Frosini, dirigente del tecnico Cattaneo di San Miniato – Va bene per l’emergenza ma se vogliamo superarla, almeno lo scritto di italiano è necessario. Sulla seconda prova vorrei leggere l’ordinanza per capire meglio, comunque è stata accolta la richiesta di farla elaborare dalla commissione e questo credo sia giusto". "Credo che sia una buona soluzione per cercare di tornare alla normalità di un esame completo che possa dare modo agli studenti di esprimersi bene su quanto appreso nel corso degli studi – afferma, infine, Gennaro Della Marca, preside del liceo Marconi di San Miniato – Negli ultimi anni si è cercato di tamponare con una parvenza di esame che ha mostrato tutti i suoi limiti. Svolgere due scritti ed un orale potrebbe essere anche la veste definitiva anche per i prossimi anni".