Blitz al mattatoio per le ultime carezze agli animali da macello

Attivisti di un movimento che proclama il veganesimo si sono dati appuntamento davanti alla struttura di San Miniato

Animalisti davanti al macello di San Miniato

Animalisti davanti al macello di San Miniato

Pisa, 12 gennaio 2019 - Regalare, agli animali, qualche minuto di calore, conforto e affetto prima di essere macellati. «C’è una storia dietro a quello che facciamo: chiediamo due minuti, solo due, per un atto d’amore che crediamo di grande valore, perché questi animali non sanno cosa sia affetto», dice Simone Scampoli, leader italiano di The Save Movement, è insieme ad altri sette-otto attivisti del movimento che proclama il veganesimo.

Sono arrivati di primo mattino ai macelli di San Miniato, un mattatoio importante tra le province di Pisa, Firenze e Livorno: peraltro il primo, nella regione, ad essere autorizzato vent’anni fa alla macellazione con riti religiosi. Ma cosa vogliono questi giovani? «Che il trasportatore si fermi un attimo, che ci faccia fare una carezza agli animali, dar loro qualche sorso d’acqua, e guardare dentro cosa c’è e come stanno – dice Scampoli –.Noi documentiamo tutto con foto e video di questa vita di sofferenze e violenze che, conoscendola, può aiutare tutti a diventare vegani. Ma inizialmente a farci capire che non c’è alcuna differenza tra una mucca, un cane o un gatto; ma pensiamo anche ad un pesce. Infatti vogliamo portare la causa anche sui pesci. Questi animali non hanno mai conosciuto compassione e rispetto, da noi hanno quel gesto che è sempre stato loro negato». «Il nostro movimento si occupa di molte cose – spiega Scampoli – che alla fine sono tutte collegate tra loro: ci occupiamo di clima, di sanità, di alimentazione e ambiente. Siamo parte di un movimento mondiale di cui io sono attivista e oggi anche referente per il nostro Paese: la nostra realtà sta crescendo anche qui, sul vostro territorio».

Una pattuglia dei carabinieri controlla che la manifestazione si svolga in modo sereno, senza incidenti. E così accade, questi giovani vogliono fare solo un atto dimostrativo. Anche i macelli di San Miniato – una realtà che nel settore è considerata un’eccellenza – aprono le porte e un referente parla alcuni minuti con una delegazione. Poi l’attesa dei camion, con gli esemplari del giorno destinati all’ultimo viaggio prima di essere abbattuti e prepararti a diventare bistecche, salcicce e prosciutti per salumerie e supermercati di una vasta porzione di territorio. L’obiettivo, infatti, è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul consumo dei prodotti di derivazione animale e di promuovere una dieta vegana. Nessun incidente. Tre ore e la veglia è finita

Carlo Baroni