Giallo del Rolex, l'addio all'imprenditore

San Miniato, il funerale di Loreno Martini morto a Castiglioncello in circostanze che sono oggetto di indagini dei carabinieri

Indagano i carabinieri

Indagano i carabinieri

San Miniato, 4 ottobre 2018 - Sono previsti venerdì alle 14 (partendo dalla casa di via Sforza per la Chiesa), a Cigoli i funerali di Loreno Martini, 77 anni, morto dopo 11 giorni di agonia dopo che i familiari lo trovarono in una pozza di sangue nel vialetto della casa a Castiglioncello. La salma sarà cremata. Nei giorni scorsi sulla salma è stato effettuato l'esame autoptico  dal medico legale Luigi Papi che ha preso sessanta giorni di tempo per depositare la consulenza. C’è massimo riserbo sulla indagini e sui primi risultati ma, da quello che si apprende, all’esito dell’esame le ipotesi investigative resterebbero aperte per due possibili scenari.

E questi potrebbero essere la presunta aggressione – sospetto che è stato avanzato in questi giorni dai familiari – o la caduta rovinosa, causata da un malore o dalla perdita di equilibrio. Del resto Loreno Martini, il 19 settembre scorso, poco prima delle 13, fu trovato a terra, con la catenina che aveva al collo nella pozza di sangue, le forbici da potature con cui stava lavorando qualche metro più avanti (quasi sotto un cespuglio), gli occhiali dalla parte opposta, i sandali da mare, uno nel punto dove la moglie Visma lo aveva lasciato qualche decina di minuti prima, e l’altro più vicino all’uomo. Ma ad accendere nei familiari, il timore che Loreno fosse stato aggredito, fu la constatazione a tarda sera – dopo che l’uomo era già alle cure dei medici ospedalieri – della mancanza all’appello del Rolex sul quale, tuttavia, s’indaga per furto. Un orologio del valore di oltre 10mila euro, che secondo i familiari l’imprenditore portava sempre al polso, e lo avrebbe avuto anche quel giorno in cui faceva lavoretti nel parco.

Quello stesso Rolex che nel luglio 2015 gli era già stato scippato a Castigioncello e poi restituito dai carabinieri dopo che avevano acciuffato due malviventi. Anche ieri il figlio Luca che, fu il primo a prestare soccorso al genitore, ha ribadito «la piena fiducia negli inquirenti e nel loro impegno per ricostruire quello che può essere accaduto». La famiglia, in questi giorni, ha ripetuto più volte il bisogno di arrivare alla verità, qualunque essa sia. Può darsi infatti, anche, che Loreno sia stato vittima di una caduta all’indietro, drammatica, da una delle scale di pietra che scendono al mare di Castiglioncello. La Procura, disponendo l’autopsia, ha voluto vuole vederci chiaro per verificare se le ferite alla testa e sul resto del corpo siano compatibili con un incidente o con gli esiti di un’aggressione. Il luogo dov’è successo il fatto – una scalinata stretta – infatti non sarebbe inaccessibile da un soggetto estraneo. La via di fuga, poi, sarebbe anche più agevole. Nell’immediatezza dei fatti sarebbero state visionate anche le telecamere della zona. Ma, sembra, senza trovare riscontri utili alle indagini.