L’addio a Erik Sanfilippo, trovato morto a Londra in un cassonetto

Il 23enne venne trovato cadavere a Londra in un cassonetto per i rifiuti nel maggio scorso

Erik Sanfilippo

Erik Sanfilippo

Montopoli, 5 luglio 2019 - A quasi due mesi dalla scoperta di una morte ancora circondata da misteri, rientra a Marti la salma di Erik Sanfilippo, il 23enne trovato cadavere a Londra in un cassonetto per i rifiuti nel maggio scorso. Il sindaco Giovanni Capecchi, dopo aver messo da settimane la macchina comunale, per quanto di competenza, a disposizione della famiglia, aveva ricevuto informazioni che, dopo alcuni ritardi - forse dovuti alle indagini in corso - la situazione si stava sbloccando ed il rientro sarebbe stato imminente. Ieri il primo cittadino ha avuto notizia - come ci conferma - che «la salma è in fase di rientro» e oggi alle 16 saranno celebrate le esequie. Capecchi, più volte, in questo periodo ha sentito la madre ed i familiari del giovane, molto conosciuto ed apprezzato. Non ci sono, invece, dettagli circa le indagini in corso da parte di Sctottland Yard. La stessa famiglia - rispettando le disposizioni degli inquirenti - ha mantenuto uno stretto riserbo.

«Sulle indagini non ho più parlato con la famiglia - dice il primo cittadino - c’è un’inchiesta in corso e dobbiamo affidarci alla magistratura inglese che ha preso a cuore il caso e, come sappiamo, anche nell’immediatezza del ritrovamento del corpo, attuato le prime determinazioni». Successivamente il ritrovamento del corpo, l’attenzione di Scottaland Yard si concentrò su Gerardo Rossi, 52 anni, italiano, originario del Sud Italia, che vive a Londra da una quindicina d’anni e indagato per occultamento del cadavere: l’uomo, da quanto si apprende, è già comparso lo scorso 14 giugno davanti gli inquirenti per essere sentito sui fatti. Rossi, residente a Tollington Road, a 30 metri dal luogo in cui è stato ritrovato il corpo di Sanfilippo, è indagato per «aver impedito la sepoltura legittima e decente di un cadavere».

Ma nulla, per ora, è stato reso noto sulle circostanze che hanno portato la polizia a Rossi (inizialmente fermato con l’accusa di omicidio e poi rilasciato) e per quale ragione le strade di Rossi e Sanfilippo si sarebbero in qualche moto incontrate. I residenti della zona già nelle settimane scorse hanno riferito che Rossi è «un nullafacente e che viveva di elemosina». Gli amici di Sanfilippo hanno riferito di non conoscere Rossi. L’esito delle consulenze medico legali sulle cause della morte di Sanfilippo saranno fondamentali per capire cos’è successo a questo giovane senza ombre e descritto da tutti come solare e socievole al quale la famiglia, straziata dal dolore, ed i tanti amici, sono costretti a dare l’ultimo saluto. Dopo aver atteso settimane.