Le sentinelle ripuliscono i boschi dello spaccio

Gruppo di volontari all’opera nei luoghi “bonificati“ dai carabinieri. "Troviamo di tutto, dai machete ai fornelli da campeggio"

di Ilenia Pistolesi

Dai bivacchi clandestini dove si accampano i pusher, ai sacchi di spazzatura che frotte di incivili abbandonano nei boschi. In Bassa Valdicecina, la macchia intorno alla provinciale dei Tre Comuni è un’area costantemente sotto assedio, trasformata in un corridoio di spaccio della droga. E a ripulire il bosco ci pensa il gruppo di volontari ‘Colli Marittimi Trashers’, sbocciato con l’intento di preservare il polmone verde della Valdicecina, divenuto triste quinta di una discarica open air e la più grande piazza dello spaccio da Volterra a Cecina. "Il nostro gruppo – spiega Vittorio Cotronei, scrittore, fra i promotori di ‘Colli Marittimi Trashers’ – nasce con l’obiettivo di salvagardare il bosco, i suoi ecosistemi, la sua natura".

Quando vi riunite per pulire il bosco?

"Dipende dalle condizioni meteo, alcune volte facciamo sopralluoghi durante la settimana, individuando le aree dove si annidano sporcizia e degrado e la domenica ci riuniamo e entriamo in azione. Alcune volte siamo pochissimi, altre ancora siamo più di venti persone e lancio un appello: chiunque voglia unirsi a noi, può contattarci alla nostra pagina Facebook".

Quando vi addentrate nel bosco, cosa trovate?

"Di tutto. I resti dei bivacchi degli spacciatori, ossia tende attorniate da vere e proprie discariche, batterie dei camion usate per ricaricare i cellulari. Abbiamo trovato dei machete, la custodia di una katana, fornelli da campeggio, stoviglie e piatti. Tempo fa, grazie alla segnalazione di un cacciatore, siamo riusciti a ripulire una zona nel cuore del bosco: qui trovammo un grande accampamento allestito dagli spacciatori".

L’area boschiva, però, è anche teatro di abbandoni selvaggi di rifiuti da parte dei cittadini.

"Esatto. Durante il sopralluogo che abbiamo fatto la scorsa domenica, abbiamo rinvenuto 25 sacchi di spazzatura, 6 batterie, 2 lavandini, una doccia, sedie in plastica. Dunque c’è chi, invece di chiamare il gestore, lascia i mobili di casa nel bosco, scambiandolo per la discarica. E durante le nostre perlustrazioni per ripulire la macchia, sono spuntati amianto e scarti di materiale edile. E’ vero che l’immondizia è legata principalmente ai bivacchi degli spacciatori, ma è altrettanto pacifico che i cittadini, invece di fare la raccolta differenziata, gettano i rifiuti nel bosco. Un atto incivile".

Quali sono le vie da seguire per fermare lo scempio che si consuma nel bosco?

"Le telecamere sarebbero un grande deterrente. Ne basterebbero tre, a ampio raggio, nei punti cruciali".