Le paure della mamma Inna: "Un silenzio inspiegabile Qualcuno può averle fatto male"

"Mia figlia si faceva sentire almeno tre volte al giorno. Accaduto qualcosa di grave". Oggi riprendono le ricerche

Si torna a Orentano, per cercare ancora in nuove zone di campagna e bosco. Si cerca Khrystyna Novak, la 29enne diventata un fantasma, una manciata di ore dopo l’arresto per armi e droga del fidanzato. Un giallo nel quale c’è un solo, drammatico, punto fermo: "Lei non avrebbe mai interrotto i contatti con la famiglia, ci sentivamo anche tre volte al giorno; o è stata spaventata a morte, o è stata rapita, o peggio qualcuno le ha fatto del male", dice mamma Inna, che ci parla tramite Rada Garmash, la connazionale che vive in Lombardia e aiuta la donna – che non può uscire dall’Ucraina per il Covid – a diramare appelli per ritrovare la figlia sparita da più di venti giorni. "I loro contatti erano intensi – spiega Rada Garmash – parlavano di tutto. La madre mi ha raccontato anche che Khrystyna è una ragazza coraggiosa, era venuta in Italia senza conoscere nessuno per lavorare". "La chiamava continuamente – aggiunge Rada –, anche per chiederle come cucinare un piatto. Non avrebbe mai interrotto volontariamente i rapporti con la sua famiglia". Nella villetta, dove la ragazza viveva con l’imprenditore 41enne nel settore delle pelli finito in carcere, ci sono rimaste tutte le sue cose: la borsa, i documenti, i vestiti e il cane da cui non si separava mai, e che è stato portato misteriosamente via, tre giorni dopo la sua scomparsa, da ragazze ucraine con cui la madre di Khrystyna era riuscita a mettersi in contatto dopo che la figlia da giorni non rispondeva al telefono. Ragazze con le quali, successivamente, la madre non sarebbe più riuscita a parlare. Sono tanti i misteri di questa vicenda. Ma soprattutto. Khrystyna è fuggita in fretta e furia? O in fretta e furia è stata portata via? La Procura di Pisa ha aperto un fascicolo (per ora a carico di ignoti) per sequestro di persona.

Carlo Baroni