Lavoro sul lago dorato

’Fu Francesco’ e ’Fu Antonio’. Dove oggi sorge il ‘mare. di Pontedera’ un tempo. lavoravano quasi 300 operai

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Nel 1881 i lavoratori nelle fornaci del pontederese erano saliti a 403 e nel 1900 abbiamo la prima notizia dell’esistenza a La Rotta della fabbrica di laterizi “F. Bottini & C” che occupava 110 operai e di lì a poco comincerà l’era delle fornaci Braccini. Nel 1907 viene fondata a La Rotta lo stabilimento “Fratelli Braccini fu Antonio” sopra un’antica fornace del 1838 a lavorazione manuale di proprietà del conte Sebastiano di Valentino. L’attività iniziò con un’intensa lavorazione meccanizzata con circa 220 operai (saliranno nel 1912 a 280 con una produzione che oscillerà tra 4 e 5 milioni di pezzi, il primo stabilimento per importanza in tutto il comune mentre il secondo era la “ditta Ubaldo Leoncini” che aveva iniziato la produzione a Pontedera pochi anni prima). Nel 1915 vi erano 7 fornaci nel comune di Pontedera: Fratelli Braccini fu Antonio (152 operai), Ubaldo Leoncini (70 operai), Costantino Morelli (7 operai), Pio Morelli (18 operi), Romeo Bartoli (12 operai), Fratelli Braccini fu Emilio (10 operai) Fratelli Braccini fu Francesco (10 operai) e Pietro Stacchini (12 operai). La fornace fratelli Braccini fu Francesco si trovava a Pietroconti e per moltissimi anni dalla sua ciminiera uscirà il fumo. I cancelli si chiuderanno nei primi anni ottanta mentre la Leoncini fu Antonio fu distrutta in parte da un terribile incendio nel 1965 che ne causerà la chiusura. Entrambe sono state protagoniste di interventi di “recupero”. Oggi ai “laghi Braccini” c’è un bel quartiere ed è diventato il “mare pontederese” mentre a La Rotta si è allestito un bellissimo parco fluviale dove l’associazione “Il Mattone” ha creato e custodisce il museo che racconta questo mestiere e dove ogni anno organizza la fiera dei fischi e delle campanelle (nel 2019 si è svolta la 113 edizione, l’anno successivo non si è tenuta e l’altra domenica ha avuto luogo una festa in forma ridotta). Questa tradizione è in buone mani ma occorre l’aiuto di tutti se non si vuol perdere questo prezioso tesoro.