Bambino annegato nel lago, altre indagini / VIDEO / FOTO

San Miniato, fissata la data dell’autopsia sul corpo del 12enne

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San Miniato, 24 giugno 2018 - Il sostituto procuratore Paola Rizzo della Procura di Pisa, che coordina le indagini sulla morte del piccolo Leo nel lago di Roffia a San Miniato, ha affidato al dottor Marco Di Paolo della medicina legale di Pisa l’incarico di effettuare l’autopsia sul corpo del dodicenne originario della Cina annegato giovedì pomeriggio. L’esame autoptico è fissato per domani mattina. Per i risultati e l’esito ufficiale saranno necessarie alcune settimane. Ma sostanzialmente il medico legale incaricato dovrà stabilire se la morte del dodicenne – all’anagrafe Li Qi Jun, nato il 14 settembre del 2006 in Cina – è stata causata da annegamento, come è quasi certo, o se le cause sono altre. Se nei polmoni del cadavere del bambino ci sarà acqua vuol dire che si è trattato di annegamento, altrimenti gli approfondimenti dovranno essere altri.

L’autopsia è un passaggio fondamentale nelle indagini sulla morte del piccolo cinese che abitava con i genitori e il fratello a Stabbia di Cerreto Guidi, aveva frequentato la quinta elementare a Lazzeretto e a settembre avrebbe iniziato le scuole medie a Cerreto. Intanto c’è ufficialmente una persona indagata. Sarebbe uno degli adulti – familiari e parenti della famiglia cinese – con i quali il minore era andato al lago. Le indagini dei carabinieri, comunque, proseguono per individuare altre responsabilità soprattutto in relazione alla sicurezza del bacino remiero. L’aspetto su cui si starebbero concentrando maggiormente gli accertamenti dei militari dell’Arma della compagnia e della stazione di San Miniato è quello relativo ai cartelli di divieto di balneazione. Nella zona del lago dove il gruppetto di cinesi si era fermato e aveva fatto il bagno non ne sono stati visti. Sono stati rotti? Non sono mai stati apposti? Su questo dovranno far luce i carabinieri.

Il bacino di Roffia è di proprietà del Demanio Idrico, ma la gestione è affidata alla Regione che da alcuni anni l’ha trasformato in cassa di esondazione del fiume Arno durante le piene realizzandovi anche una paratia che si apre quando il fiume raggiunge un livello di allarme e si rende necessario farne defluire le acque nel bacino per evitare esondazioni più a valle. La Regione, quindi, è tenuta a garantire la fruibilità del bene pubblico, ma anche a vigilare affinché la sicurezza non venga meno e vi siano tutti i requisiti, anche quelli di informazione, necessari affinché le persone che frequentano il lago sappiano i pericoli che possono correre. La data del funerale del piccolo Leo non è stata ancora decisa.