La scomparsa di Khrystyna: trovato il movente, non il cadavere

La ragazza potrebbe essere sepolta vicino alla villetta Oggi l’indagato davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia

Khrystyna Novak

Khrystyna Novak

Orentano (Pisa), 26 marzo 2021 - Com’è stata fatta sparire Khrystyna Novak? Dov’è stato occultato il suo cadavere? Gli occhi restano puntati su Corte Nardi e i boschi che si aprono immediatamente dietro, e circondano uno spicchio di campagna vicino alle province di Firenze e Lucca. Dopo essere stata uccisa con uno o più colpi di pistola, il corpo potrebbe avere preso la strada della boscaglia: il punto della casa dove sarebbe avvenuto il delitto è anche vicino ad una porta che da sull’esterno della villa.

Il cadavere di Khrystyna – probabilmente uccisa tra il primo e il due novembre scorsi – potrebbe essere stato sotterrato anche nelle vicinanze della villetta. Non necessariamente portato tanto lontano. Un aspetto che sembrerebbe convincere anche gli stessi inquirenti, tanto che l’altra mattina, dopo la perquisizione in casa e prima di arrestare il tatuatore 49enne Francesco Lupino, hanno fatto con lui un sopralluogo nei campi che si aprono proprio dietro l’abitazione dov’è avvenuto l’omicidio.

Gli agenti della squadra mobile durante la perquisizione prima dell’arresto di Lupino
Gli agenti della squadra mobile durante la perquisizione prima dell’arresto di Lupino

L’indagine, tuttavia, è ancora aperta a tutto campo. Ma gli inquirenti ritengono anche che potrebbe essere proprio lo stesso Francesco Lupino, magari confessando il delitto, a dire cosa ne ha fatto della ragazza e se, magari, qualcuno lo ha aiutato. Oggi il 49enne comparirà – assistito dal’avvocato Valentina Marcucci – davanti il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pisa, Pietro Murano, per l’interrogatorio di garanzia dove ha l’opportunità di parlare, rispondendo alle domande, confessare, appunto, o rilasciare dichiarazioni spontanee. Nel primo incontro in carcere con il suo legale, Lupino avrebbe ribadito più volte che con questa storia della ballerina ucraina lui non c’entra nulla nella maniera più assoluta.

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"Hanno preso un granchio", ha detto al suo avvocato che è tornato a trovarlo al Don Bosco anche ieri. Invece per la Procura di Pisa – guidata dal procuratore Alessandro Crini – l’autore del delitto è lui, unitamente ad una certezza: la donna ha pagato il prezzo più alto dei rancori tra i due uomini scaturiti dagli affari illeciti che condividevano.