Keu sotto la pioggia, appelli e polemiche: "Non stiamo tranquilli"

Intanto Arpat ha risposto all’istanza del comitato No Valdera avvelenata: "Dubitiamo di una politica che per ora è riuscita solo fare annunci"

Il Green park dove sono stati riscontrati terreni avvelenati dal Keu

Il Green park dove sono stati riscontrati terreni avvelenati dal Keu

Pontedera, 23 maggio 2023 – Nuovo attacco del Comitato No Valdera Avvelentata sul Keu – al centro di uno scandalo e di una inchiesta per traffico illecito di rifiuti e corruzione con indagati, a vario titolo, 25 soggetti e 6 società – e dei rischi dei cumuli di terre coperte con teloni sotto il maltempo. Ma soprattutto un appello: "togliamolo subito". Arpat, intanto, ha risposto al Comitato che chiedeva, più precisamente, chiarimenti sulla situazione del Green Park di Pontedera dove da ottobre 2022 "Keu e terre contaminate sono ammucchiate sotto teli di plastica che, almeno in teoria, avrebbero dovuto garantire un’adeguata impermeabilizzazione". "In particolare, ci è stato comunicato che dopo la nostra richiesta Arpat ha provveduto a svolgere ulteriori analisi", spiega una nota.

Le parole di Arpat. "Tali indagini hanno evidenziato fenomeni di diffusione della contaminazione da parte delle acque meteoriche dilavanti senza al momento conseguenze su acque di falda e terreni limitrofi – si legge –. Interventi immediati di copertura impermeabile dei materiali, già eseguite presso Green Park, permettono di ridurre significativamente il fenomeno della lisciviazione in attesa degli interventi risolutivi di rimozione definitiva dei materiali non conformi. Periodicamente questi uffici eseguono controlli di routine al fine di evidenziare quanto prima eventuali modifiche della situazione di confinamento dei materiali". "In pratica anche l’agenzia regionale conferma che, pure in assenza (al momento) di contaminazione di falda, ad appena 7 mesi dalla predisposizione delle impermeabilizzazioni il sito mostra già evidenti segni di dilavamento – attacca il Comitato– . Come si può pensare che nel nostro territorio ci siano terreni dove ci sono fenomeni di contaminazione, che per fortuna non arrivano alle falde acquifere, e che ci si possa accontentare del fatto che una semplice copertura impermeabile permetta di ridurre il fenomeno? Di fronte a quest’ennesima analisi, con la lisciviazione che procede pioggia dopo pioggia, come cittadini non ci accontentiamo affatto delle rassicurazioni di Arpat". Tanto più dopo lo studio commissionato all’Università di Pisa, pubblicato in aprile, secondo il quale "in presenza di ossigeno atmosferico e di umidità in ambiente alcalino il cromo trivalente tende a mutare in cromo esavalente"

“Continuiamo a sostenere a gran voce che il Keu debba essere tolto ora e subito dal cantiere, come continuiamo a dubitare di una politica che, dopo aver perso mesi fra rimpalli di responsabilità, al netto di numerosi annunci non ha ancora proceduto alla bonifica – chiosa il comitato–. Escavazione e smaltimento per i quali si propone come unica soluzione l’ennesima sistemazione a spese dei cittadini. Ancora una volta socializzazione delle perdite. Ancora una volta soldi pubblici a mettere “la toppa”".