"Invece di sparare nel mucchio venga qui"

Dura replica del sindaco Pd Simone Giglioli all’onorevole Rosy Bindi: nessun imprenditore del distretto ha cercato la ‘Ndrangheta"

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"No, così non si fa, l’onorevole Rosy Bindi ha sparato nel mucchio". L’ex presidente della commissione parlamentare antimafia, intervenendo a un convegno online sulla mafia organizzato da Sinistra Italiana Toscana, ha parlato del caso Keu, l’inchiesta per traffico illecito di rifiuti e corruzione che ha travolto il distretto di Santa Croce e sconvolto e la politica in Toscana: sono 19 gli indagati a vario titolo e tra questi anche esponenti di spicco del Pd.

"Nel caso Keu la ‘Ndrangheta è stata cercata perché serviva un imprenditore che ne era appartenente che smaltisse i rifiuti tossici. Qui la mafia arriva alla fine del processo – le parole di Rosy Bindi riportate dalle agenzie – . Il caso Keu è emblematico da questo punto di vista: la mafia arriva alla fine, ma prima c’è ben altro, e non mi meraviglio che la politica non reagisca, non mi meraviglio che non reagisca l’associazione degli imprenditori, perché sono parte in causa, perché sono gli interlocutori". "Certo loro non sono mafia - aveva comunque precisato Bindi - ma i loro comportamenti hanno avuto bisogno della mafia, e la mafia arriva". Parole sulle quali ha avuro da ridire il presidente del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola, Michele Matteoli, che rappresenta un’ampia fetta del distretto. Ma neanche la politica locale, stavolta, tace.

"Nessun imprenditore locale ha cercato la ‘Ndrangheta – dice il sindaco Pd di San Miniato –. Non c’è alcunché di tutto questo, per quello che sappiamo, nelle carte dell’inchiesta. Quando si dicono le cose vanno verificate e vanno contestualizzate, non si può fare così, come non si può sparare nel mucchio un tanto al chilo". Parole durissime quelle del primo cittadino di San Miniato, terra anche di concerie, in risposta alle affermazioni della Bindi.

"Altra cosa è parlare del rischio di infiltrazioni mafiose in Toscana, un tema molto importante, delicato, e sul quale serve la massima attenzione e collaborazione da parte di tutti – precisa Giglioli –. Nell’inchiesta keu la ‘Ndrangheta è citata in riferimento ad uno specifico filone che non riguarda gli imprenditori del distretto. Se la Bindi ha altri elementi si faccia avanti". Infine Giglioli sposa in pieno la presa di posizione del presidente del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola Michele Matteoli: "L’onorevole Bindi venga a visitare personalmente il distretto per approfondire una realtà fatta di centinaia di aziende e migliaia di lavoratori del tutto estranei rispetto a quanto lei ha affermato".

Carlo Baroni