Ponsacco, insetto nell’insalata della mensa a scuola, penale di 2mila euro

Il Comune ha richiesto all’azienda che gestisce il servizio di refezione scolastica i soldi per l’episodio

Una cucina (Foto di repertorio)

Una cucina (Foto di repertorio)

Ponsacco, 22 gennaio 2022 - Un insetto da 2mila euro. A tanto ammonta la penale richiesta dal Comune di Ponsacco alla ditta Sodexo Italia Spa che gestisce il servizio di refezione scolastica. Il motivo del risarcimento è un episodio accaduto qualche mese fa quando è stato ritrovato un insetto tra le foglie dell’insalata.

Il fatto rientrerebbe negli "inadempimenti rispetto agli obblighi contrattuali". Leggendo il testo della determina pubblicato all’albo del comune ponsacchino si scopre in realtà che la contestazione dei "Ritrovamenti di corpi estranei nei pasti" sono stati due, uno il 26 novembre dello scorso anno e l’altro il primo dicembre. Il riconoscimento da parte della ditta dei due errori porterà a dover risarcire il Comune. Il primo episodio aveva scatenato anche un acceso dibattito politico.

La denuncia era arrivata da Fratelli d’Italia che aveva parlato di "Insetti nell’insalata e formaggio scaduto alla mensa dell’istituto comprensivo Niccolini di Ponsacco". "Gli insetti nell’insalata sono stati trovati durante il pasto di una classe delle scuole medie – aveva spiegato l’assessora Stefania Macchi all’epoca dei fatti – Il problema ha riguardato un piatto e la professoressa mi ha subito telefonato. E’ stata richiamata la ditta che ha in appalto il servizio che si è subito scusata e successivamente ha regalato un dolcino per scusarsi anche con i ragazzi. Queste cose non devono succedere. E ci attiveremo, come ci siamo già attivati, affinché il servizio sia migliore".

Fratelli d’Italia aveva invocato l’intervento della Asl per controllare che il servizio di refezione scolastica si svolgesse nel rispetto di tutte le normative igieniche sanitarie. Intanto a due mesi di distanza dal primo episodio, arriva la determina che quantifica il danno: 2 mila euro. A pagare spetterà alla ditta che gestisce il servizio fino al 30 giugno 2022, un contratto prorogato fino alla fine di quest’anno scolastico proprio in virtù della sospensione del servizio a causa della situazione pandemica.

L’assessora aveva ricordato anche quanto fosse difficile in questo momento organizzare il servizio refezione. Parole che non volevano essere una giustificazione per gli episodi accaduti ma un commento a una situazione resa sicuramente più complessa dalla pandemia e dalle limitazioni in atto per evitare i contagi. Regole che riguardano non solo gli spazi della refezione, con distanze maggiori tra uno studente e l’altro, ma anche lo sporzionamento e i numeri dei pasti serviti, che variano quotidianamente in base ai numeri delle quarantena e delle assenze riscontrate ogni giorno.