Castelfranco, 18 settembre 2020 - La storia di Valentina, tra il 2011 e il 2012, è stata la storia di tanti castelfranchesi che per lei hanno pianto, pregato, si sono stretti alla sua famiglia, ritrovati in chiesa e alla fine hanno gioito. Valentina Carmignani , madre di Sara e Matteo e moglie di Alessio, il 6 luglio del 2011, quando era al sesto mese di gravidanza, si è alzata da letto la mattina con dolori lancinanti alla schiena. Due giorni dopo era completamente paralizzata e le è stata diagnosticata la sindrome di Guillain-Barrè.
Il 26 luglio , i medici hanno fatto nascere Matteo al sesto mese e mezzo di gravidanza. Valentina è rimasta tre mesi in rianimazione. "Muovevo solo gli occhi, vedevo le luci e le mattonelle della stanza – racconta – Avevo imparato perfettamente la rotazione dei medici, delle oss e degli infermieri. Dopo cinque mesi il primo cenno della ripresa è stato un dito che si alzava. In una situazione così tragica la fede, parallelamente alla medicina, ha avuto un ruolo fondamentale. Senza l’aiuto di Dio non saremmo riusciti a superare in modo così forte e determinato questa situazione. E sicuramente ne siamo usciti più forti e uniti di prima".
Valentina è rimasta molti mesi a Volterra per la riabilitazione. "Ricordo benissimo il giorno del ritorno a casa – conclude – Mi sono goduta ogni istante del viaggio in macchina da Volterra tra le splendide colline...". Valentina piano piano si è ripresa la sua vita. E’ tornata al lavoro, è felice con Alessio, Sara e Matteo. Grazie ai medici e grazie a Dio . La "Storia di Valentina" è anche un cortometraggio in finale al Festival internazionale Uno sguardo raro 2020 per il premio Usr-Ferpi che è riservato alle campagne di comunicazione delle associazioni pazienti. Presidente di giuria Gianmarco Tognazzi. La consegna dei premi è fissata per il 27 settembre alla Casa del Cinema di Roma. Valentina parla di sé. E trasmette speranza. gabriele nuti