Morto nell'incidente con la Ferrari, in tanti per l'ultimo saluto

Il funerale del 56enne morto nello schianto nella notte in Fipili. Arrivati da tutta la provincia per salutare l’imprenditore

La folla al funerale

La folla al funerale

Fornacette (Pisa), 13 giugno 2021 - Giulio Braghieri, il 56enne di Fornacette morto nella notte tra venerdì e sabato della scorsa settimana nel terribile incidente con la sua Ferrari sulla FiPiLi, abitava in una villa accanto alla nuova chiesa della frazione di Calcinaia. Al breve corteo funebre tra la casa e la parrocchiale dedicata alla Madonna Regina della Pace, hanno preso parte i familiari e i parenti più stretti. Tutti gli altri, una folla commossa e composta di amici, conoscenti, imprenditori da Pisa, Pontedera e da tutta la provincia, ha atteso il feretro sul sagrato della chiesa.

Tantissime le persone che si sono strette alla moglie Fabiola, all’anziana madre Giuliana Ferrucci, alla figlia e ai fratelli e sorella, ai nipoti del defunto. La testimonianza che Giulio era amato e benvoluto da tutti. Che nei suoi 56 anni non ha mai fatto mancare il suo supporto dove ce n’era bisogno. La bara in legno chiaro ai piedi dell’altare con sopra la foto di Giulio, sorridente, pochi mazzi di fiori come da volontà della famiglia che in memoria del congiunto ha chiesto opere di bene, nella chiesa a forma di ventaglio piena di gente ma non più del numero consentito dal protocollo anti-Covid. Le lacrime, versate in questa settimana di lutto dopo la sconvolgente notizia della morte, hanno lasciato il posto al ricordo che il cinquantaseienne imprenditore di Fornacette, titolare di un’azienda di noleggio di auto di lusso e discendente dei fondatori della Pistoni Asso, oggi Asso Werke.

All’omelia il parroco si è rivolto ai familiari dicendo che "l’amore è più forte della morte, ci aiuta e ci sostiene". "Siamo qui – ha aggiunto – perché crediamo che Dio è grande e misericordioso e che la vita non finisce con la morte. Quella di Giulio è stata un fulmine a cielo sereno e non può lasciarci indifferenti, ma dobbiamo affrontarla con la fede". "Eccomi, Signore io vengo...", il canto di inizio della funzione religiosa.