In pancia sotto le bombe "Marko è nato nella pace"

La mamma è scappata dalla guerra in Ucraina ed è ospite di Shalom . Il bambino è venuto alla luce a Empoli: "La vità è più forte della guerra"

Migration

"La vita è più forte della guerra", dice monsignor Andrea cristiani, leader di Shalom. Mirko ne è la prova. Il piccolo è nato all’ospedale di Empoli. Un bel bambino che insieme alla mamma, alla nonna e alla cugina è ospite del Casa di Santa Croce sull’Arno dove Shalom ospita uno dei nuclei di profughi provenienti dall’Ucraina. Attualmente sono 53, anzi con Marko 54, le donne e i bambini ospitati in 14 appartamenti nei comuni di Palaia, Pontedera, Calcinaia, Santa Croce, Fucecchio Cerreto Guidi con il Movimento Shalom. Sono tante le storie di queste persone. Le hanno raccontate loro stesse, tra lacrime ed emozione. Vengono da Mariupol, Kharkiv, Odessa, ma anche da Kiev, Bucha. Storie tristi di case distrutte, lavori e attività abbandonati, mariti, figli, fratelli di cui talvolta non si hanno più notizie. "n tutto questo la nascita di Marko – dichiara monsignor cristiani – rappresenta un segno di speranza. Perché anche la guerra, la sua ferocia, la sua crudeltà nonostante tutto non può sopire la forza della vita, che anche dalle macerie della storia riesce a far spuntare un germe di speranza". "Ci preme ringraziare tutti coloro che ci permettono di fare un’accoglienza dignitosa per queste persone, - spiega Luca Gemignani direttore di Shalom – in primis le istituzioni come le Prefetture di Pisa e di Firenze, gli enti locali che hanno mostrato collaborazione e anche la società civile che non ci fa mancare la sua attenzione. In particolare ci preme ringraziare un gruppo di professionisti e imprenditori, sono commercialisti, avvocati, imprese del comprensorio che in maniera spontanea si sono resi disponibili a fare una cordata dei volenterosi per mettere a disposizione di Shalom un mezzo per il trasporto dei profughi e tutto il materiale necessario per l’allestimento degli appartamenti"

"Vogliono rimanere anonimi – aggiunge monsignor Andrea – perché il loro gesto è dettato da puro spirito solidale, ma noi vogliamo dirgli un grande grazie! E la nascita di Marko, sono certo, sarà per loro il più bel ringraziamento". Senza dubbio.

Carlo Baroni