Il vescovo Andrea lascia per Arezzo "Mi avete fatto sentire uno di casa"

Ieri ha riunito tutti i sacerdoti, religiosi e rappresentanti delle istituzioni per la comunicazione. Monsignor Migliavacca continuerà a guidare la diocesi di San Miniato in attesa del suo successore

di Carlo Baroni

"Il dispiacere di chi, da straniero lombardo, è stato accolto e fatto sentire subito uno di casa". Un velo di commozione ha attraversato gli occhi di monsignor Andrea Migliavacca quando, davanti a sacerdoti, religiosi, rappresentanti della istituzioni, schierati ed ansiosi davanti a lui, ieri a mezzogiorno, ha letto la comunicazione con cui la Santa Sede formalizza la sua nominato a nuovo vescovo di Arezzo - Cortona - San Sepolcro. "Ho risposto alla chiamata, questo è il mio eccomi", ha detto il vescovo Andrea, dopo aver guidato la preghiera che ha aperto la breve cerimonia ufficiale della comunicazione straordinaria. L’ha fatto ricordando il motto degli scout, a lui tanto cari: "State pronti". L’ha fatto ricordando il "sì" che pronunciò il giorno dell’ordinazione, il 9 dicembre del 2015, quando scelse l’obbedienza alla parola del vangelo e alla Chiesa. "Ora provo – ha aggiunto – un sentimento di pace, la pace di quando si dice un sì importante, pur difficile e sofferto, un sì alla Chiesa che ci manda e che io ho scelto di servire". Ha avuto un pensiero per tutti, il vescovo Andrea, per i fedeli di San Miniato per l’affetto e la vicinanza. Per fedeli di Arezzo: "vi porto già nel cuore – ha scritto loro – ed ho desiderio di conoscervi". ll brusio, nel grande salone della Curia, che si trova a pochi passi dall’ingresso, si è improvvisamente fermato, quando monsignor Andrea, ha fatto il suo ingresso, leggendo la nota scarna e stringata, che lo "strappa" dall’abbraccio di San Miniato per portarlo nel futuro della comunità di Arezzo. Poi, però, ha voluto condividere alcune riflessioni, senza nascondere il dispiacere. Ma neanche alcune certezze: "non vi libererete tanto presto di me – ha detto, stemperando la tensione –. Continueremo a camminare ancora un po’ insieme, abbiamo davanti il grande appuntamento del Giubileo della Diocesi, e il percorso sinodale avviato". Il vescovo Andrea ha ricordato che resterà amministratore diocesano e, dal giorno della presa di possesso del pastorale ad Arezzo, sarà amministratore apostolico (fino all’arrivo del successore), continuando a guidare i festeggiamenti per i 400 anni della Chiesa di San Miniato.

"In fondo la strada non è poi così tanta – ha aggiunto –. E io mi darò da fare. Magari chiederò qualche sforzo in più al vicario, don Roberto Pacini". Il legame resta. E forte. "Le persone sono nel cuore e non si lasciano – ha proseguito ancora –. La distanza non interrompe i legami veri della vita". E in questi anni a San Miniato ne sono spuntati tanti, carichi di significato. Perché l’abbraccio del vescovo Andrea è sempre stato per tutti, incondizionato e accompagnato da quel sorriso autentico che lo ha reso un punto di riferimento per le comunità. In sala, tra i rappresentanti delle istituzioni, anche Antonio Gucciardini Salini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e Marzio Gabbanini, presidente della Fondazione Istituto del Dramma Popolare. La data d’ingresso ad Arezzo non è stata fissata. Sarà prima di Natale.