
Le soluzioni per risolvere la questione maleodoranze ai Fabbri al momento sono due ed entrambe a carico dell’azienda agraria di Nicola Pesce, proprietaria della stalla Podere dell’Albero di via di Val di Cava. "Già oggi (ieri, ndr) abbiamo iniziato a posizionare delle balle di paglia vicino alla stalla – spiega Ivan Mencacci consulente dell’azienda –. Si tratta di un esperimento, costruendo questa protezione naturale si prova ad intercettare il vento e creare una barriera tra la stalla e la strada e quindi le residenze". Ma non solo. Al vaglio delle ipotesi per cercare di bloccare questo flusso di aria proveniente che la brezza marina da nord ovest porta a Treggiaia c’è anche un’altra soluzione. "L’idea è quella di formare una barriera vegetale frangivento: una lunga serie di alberi sulla strada – dice Mencacci –. Un intervento che possiamo fare d’autunno, quando si piantano gli alberi, ora non avrebbe senso. Questi interventi nascono per dare una risposta all’amministrazione che ci ha sollecitato ad adoperarci e cercare soluzioni per questo disagio e ai cittadini di Treggiaia".
Questa stalla era nata nel 1965 (quindi molto prima delle residenze nella località I Fabbri, arrivate negli anni Duemila) dove prima c’erano solo campi. Nel dicembre 2019 poi, dopo oltre 20 anni di inattività, la stalla Podere L’Albero inizia l’attività con allevamento di bovini e bufalini in sede fissa ed oggi ci sono dagli 800 ai 1000 bovini tra tori e vitelli. "La nostra volontà – chiude Mencacci – è quella di non utilizzare prodotti chimici ma naturali e quindi utilizzando il letame, lo facciamo per la qualità delle carni e dei terreni che circondano la stalla. Abbiamo fatto fare dei sopralluoghi ai carabinieri forestali e alla Asl ed entrambi sono stati superati senza riscontrare criticità".
Luca Bongianni