REDAZIONE PONTEDERA

Il ministero dell’Interno licenzia gli addetti agli sportelli immigrazione

Tra Pisa e Pontedera erano impegnati in questo delicato servizio in quattordici. Ieri mattina la protesta con i sindacati

PISA-PONTEDERA

Quattordici lavoratrici e lavoratori in somministrazione del ministero dell’Interno, impiegati in prefettura e questura a Pisa e nel commissariato di polizia di Pontedera, dal primo gennaio sono senza lavoro. Da oltre un anno queste persone si occupavano di dare una soluzione lavorativa e di vita a migliaia di migranti aventi diritto alla regolarizzazione. In oltre un anno gli addetti degli sportelli immigrazione erano riusciti a instaurare rtapporti diretti con persone che, spesso, non sanno dove andare a sbattere la testa per chiedere anche un semplice foglio. Dal 31 dicembre i loro contratti sono scaduti e non sono stati prorogati. In Toscana sono quasi 100 le persone sono in questa situazione. A Pisa e Pontedera 14. Due al solo commissariato di piazza Trieste a Pontedera. Questi lavoratori chiedono i loro diritti, chiedono di poter continuare a fare quello che hanno fatto per oltre un anno al servizio della comunità. Ieri mattina si è svolto a Firenze, davanti alla prefettura, un presidio regionale di protesta con le organizzazioni sindacali Felsa Cisl, Nidil Cgil e UilTemp, per chiedere una soluzione occupazionale. Per i sindacati "vanno tutelati questi addetti che tra l’altro sono formati e hanno competenze specifiche, è stato un errore non dare continuità al servizio che era fondamentale nella gestione dell’immigrazione". "Adesso i primi sono senza lavoro, e le questure e le prefetture vedono messa a repentaglio l’attività di un settore così importante e sensibile come quello delle pratiche per i migranti sul fronte dell’emersione – ancora i sindacati – Chiediamo che si dia continuità al lavoro di queste persone, magari rinnovando il contratto tramite le agenzie interinali, e nel medio periodo che siano assorbite dal ministero tramite concorsi che riconoscano nei punteggi la preziosissima attività svolta. Che si creino sacche di disoccupazione tramite strutture statali è inaccettabile".