Il Keu, l’inchiesta e le infiltrazioni "Nel Distretto manca la politica"

Convegno-dibattito alla Torre Giulia di San Romano sull’ambiente e sui nuovi metodi della criminalità "È giusto il silenzio degli indagati, ma non quello di tutti gli altri, degli imprenditori e della politica"

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Il primo incontro-confronto sul Keu c’è stato mercoledì sera alla Torre Giulia di San Romano, a 398 giorni dall’avvio dell’inchiesta della magistratura. L’iniziativa, promossa dall’associazione Soldi Mozzi presieduta da Ivana Marangoni, è stata molto partecipata soprattutto da sindaci (Toti, Giglioli, Capecchi), assessori, consiglieri comunali, ex sindaci, sindacalisti. Di livello gli interventi di Salvatore Sberna della scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (tra gli autori del rapporto sui fenomeni di criminalità organizzata e corruzione in Toscana) e Antonio Pergolizzi (giornalista, analista ambientale ed esperto di ecomafia e corruzione).

I due esperti hanno evidenziato, in estrema sintesi e in senso generico, come "le mafie abbiano cambiato connotati mettendosi al servizio dei territori senza violenza, quasi sottotraccia" e come le infiltrazioni "riguardino per la maggior parte il sistema privato, oltre l’80%". Per la concomitanza dell’inchiesta in corso né Pergolizzi né Sberna si sono addentrati nell’argomento. Pergolizzi ha parlato di "lunghezza dei tempi forse a causa della complessità". Graziano Turini, vicepresidente di Soldi Mozzi, ha puntato il dito contro il silenzio. "Il silenzio degli indagati è giusto – ha detto Turini – Ma non è giusto quello di tutti gli altri. Degli imprenditori e della politica. Soprattutto della politica. La legalità è come il Covid, ci vuole una dose buster di anticorpi". Maurizio Brotini, segretario Cgil Toscana, entrando più nel merito dell’inchiesta Keu, ha parlato tra le altre critiche, di "tentativo di indebolire Arpat, mentre Arpat andrebbe rafforzata e renderla autonoma".

Significativo l’intervento di Maurizio Signorini, ex sindaco di Santa Croce e da poche settimane presidente del Consorzio Depuratore di Santa Croce. "In questo Distretto non c’è più concertazione – ha detto Signorini – La concertazione è stata il fulcro dell’attività dei decenni trascorsi. Dalla realizzazione del depuratore a tutti gli altri impianti. Non c’è concertazione perché manca l’elemeto di coaugulo che è la politica. Lo dico in maniera provocatoria, se nessuno rivendica questo ruolo lo facciamo noi come Consorzio Depuratore".

g.n.