Il grido del Cuoio contro la guerra

Flash mob a Santa Croce di associazioni e sindaci. Giulia Deidda: "Uniamoci e facciamoci sentire"

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Il Cuoio ha alzato la voce contro la guerra. L’ha fatto a Santa Croce, epicentro del Comprensorio, terra che saputo, superando difficoltà, essere esempio di integrazione e lavoro. Dall’Anpi alla Cgil, Shalom, Caritas, Arci, sindaci dei Comuni e cittadini: tutti in piazza, davanti alla biblioteca, a due passi dalla Camera del Lavoro, per chiedere che si fermino i cannoni. Un coro per la pace, mentre Kiev era già sotto assedio delle forze armate russe che hanno aggredito l’Ucraina, con una pioggia di missili che hanno portato devastazione e morte, gettando nell’incubo della guerra il mondo intero. Il movimento Shalom, guidato da monsignor Andrea Cristiani, dopo la manifestazione ha rinnovato l’invito l alla giornata di preghiera e di digiuno indetta da Papa Francesco per il 2 marzo: "sarà segno di condivisione con i poveri e le vittime di tutte le guerre che sempre digiunano".

Il sindaco di Santa Croce Giulia Deidda, presente all’evento con gli altri colleghi della zona, dopo il flash mob, ha consegnato ai social una lunga riflessone: "La voce delle persone che scendono in piazza è importante e lo è ancor di più quando, come in questo caso, si innesca un meccanismo virtuoso per cui dall’idea di pochi si arriva ad una manifestazione partecipata da molti che vede l’adesione di associazioni di varia natura, sociali, culturali, sportive, che si uniscono riconoscendosi uguali nella forza di un principio che davvero scavalca ogni divisione: la pace". "In queste ore ci sono famiglie, a Kiev, che temono per la loro vita – scrive Deidda –. Perché la città è accerchiata da carri armati russi". E anche nel Comprensorio ci sono ucraini che qui vivono e lavorano da anni, in apprensione per i loro cari rimasti nel Paese ora in guerra. Poi un appello: "Guardate le fotografie di San Pietroburgo, Roma, Parigi, Atene, Berlino. Piazze piene di persone che non vogliono la guerra, in tutta Europa e oltre. Moltiplichiamole, uniamoci e facciamoci sentire. Non è vero che non serve". Il sindaco Giglioli: "ho voluto esserci con i partiti le associazioni, per testimoniare la Pace e non arrendersi alla guerra". Intanto Kiev resiste. La gente muore. Anche i bambini.

Carlo Baroni