"Il decreto pelle è un risultato epocale"

Il presidente di Unic, Gianni Russo commenta plaude alla scelta del governo di aver fatto chiarezza su come definire i prodotti

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Con il Decreto Pelle che sancisce le nuove disposizioni in materia di utilizzo dei termini cuoio, pelle e pelliccia, i controlli saranno più mirati, efficaci, dopo le segnalazioni di casi sospetti. I consensi attorno a questa scelta del governo sono pieni a livello mondiale. Perché, oltre fare chiarezza su moltissimi aspetti, porta una maggiore trasparenza concorrenziale obbligando i competitor della pelle a descrivere i loro materiali per quello che sono, senza utilizzare in modo fuorviante una terminologia che non gli deve appartenere. E’ il coronamento di una battaglia che il mondo conciario porta avanti da anni. E che arriva proprio nel momento più duro, quello in cui si prevede una crisi pesante con cali significativi in produzione e fatturato. "Un risultato epocale – ha spiegato il presidente di Unic Gianni Russo al magazine La Conceria – arriva in un momento difficile, difficilissimo per l’economia della concia italiana e del Paese. Ma, proprio per questo dobbiamo considerarlo come un segnale di positività. Noi conciatori italiani abbiamo sempre saputo affrontare le crisi, dalle quali abbiamo sempre saputo uscire. Sarà così anche questa volta". Secondo Russo il Decreto Pelle sarà un colpo netto al delicato tema della contraffazione, e tutela il consumatore. "L’utilizzo improprio dei nostri termini ha costituito per troppo tempo ipotesi di concorrenza sleale - ha detto - Adesso, grazie a questa legge, le autorità camerali, tramite la Guardia di Finanza, potranno reprimerla. Unic sarà tempestiva non solo nel segnalare i casi sospetti alle autorità, ma anche nel ricorrere direttamente all’attività giudiziaria".

Carlo Baroni