"I camion vanno dirottati altrove Per i clienti del mio albergo i disagi sono troppi"

"La Fi-Pi-Li non può più sopportare questo traffico intenso di mezzi pesanti, occorre dirottarli verso l’autostrada". Ce lo aveva raccontato già un anno fa, su queste pagine, Massimiliano Valente, imprenditore e proprietario dell’unico albergo che si affaccia sulla superstrada che collega Firenze a Pisa e Livorno. E adesso, che la soluzione da parte del governatore della Toscana, Eugenio Giani, scartata l’ipotesi della terza corsia, si sta indirizzando verso il blocco dei tir su questa strada, Valente torna a rivendicare la sua posizione. La Fi-Pi-Li è una strada, un percorso, sempre più al centro delle polemiche per gli innumerevoli ostacoli che gli utenti sono quotidianamente costretti a dover sopportare. Code, lavori e incidenti, spesso anche drammatici, sono all’ordine del giorno. "Questa strada era nata (negli anni Novanta, ndr) per decongestionare il traffico delle automobili nei centri abitati – spiega Valente che dal 2015 è a Pontedera, lungo la Fi-Pi-Li con il suo hotel Pisa Valdera Tower Inn –. Adesso sono passati tanti anni e questa infrastruttura non è più capace di sopportare il traffico intenso di mezzi pesanti che si è registrato nell’ultimo periodo. Ci sono zone come l’interporto di Livorno, la zona industriale di Pontedera, il comporto del pellame nel Cuoio che attirano molti tir ma adesso la situazione non è più sostenibile. Non bastano più i continui rattoppi da parte della società che gestisce questa grande arteria, ora serve una soluzione una volta per tutte e come dissi mesi fa torno a rivendicare la scelta di incentivare i grandi tir a percorrere l’autostrada, con convenzioni particolari o, se occorre, applicando una tariffa per la Fi-Pi-Li. Il tutto per la sicurezza stradale, oggi troppo trascurata".

Il suo hotel, frequentato soprattutto da businessman e turisti, è da anni un osservatorio su questo tratto di strada. "Il destino del nostro hotel, come di altre attività ricettive nelle vicinanze – chiude Valente – è legato al futuro di questa strada. Chi viene da un lungo viaggio spesso si trova imbottigliato a pochi chilometri dalla destinazione e tutto questo è desolante".

Luca Bongianni