Giro di cocaina L’inchiesta bis

Dopo il sequestro di quasi sei 6 chili di droga. Verso l’appello uno dei condannati in primo grado

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Dagli approfondimenti e dalle indagini capillari dei carabinieri attorno ai quasi sei chili di cocaina purissima all’80% che fu sequestrata a Santa Maria a Monte – per un valore stimato sul mercato di circa 100mila euro – e del giro di cui faceva parte è nata, si apprende, un inchiesta bis che coinvolgerebbe ulteriori soggetti stranieri (non entrati nel primo troncone), e che nei prossimi giorni sarà davanti il gup di Pisa. E’ il frutto di pedinamenti, intercettazioni, accertamenti a tutto campo. Intanto il caso ristretto ai 5,864 chilogrammi di polvere bianca – già arrivato in tribunale con le condanne di primo grado – è in attesa del processo d’appello dopo il ricorso presentato dall’avvocato Enrico Roccasalvo, difensore di Nour Eddine El Youssoufi, 28 anni, che lo scorso 8 dicembre, per quella droga, era stato condannato alla pena di anni 4 di reclusione 20mila euro di multa. Proprio a El Youssoufi la Cassazione ha rigettato nelle settimane scorse il ricorso contro il provvedimento con il quale il gip del tribunale di Pisa aveva negato la sostituzione della custodia in carcere con una misura meno afflittiva. "La misura in atto è stata ritenuta dai giudici adeguata alla gravità del fatto contestato in concorso – sottolineano gli ermellini – e proporzionata alla pena di quattro anni di reclusione irrogata nel processo con rito abbreviato, sulla base di un percorso argomentativo immune da vizi logici".

Lo stesso vale, per la corte di legittimità, in ordine alla "inidoneità della misura degli arresti domiciliari nell’abitazione dove dove già erano stati ospitati i correi". La difesa aveva sottolineato alla Cassazione che il ruolo di El Youssoufi nella vicenda "era stato di minor rilievo rispetto a quello dei coimputati". Elemento che sarebbe comprovato dal fatto che i concorrenti (Abderrahman Baniasaad, 38 annidellatif Wahb, 45 anni; Armando Sana, 28 anni) nello stesso reato erano stati condannati, sempre in esito al rito abbreviato, alla pena di anni 6 di reclusione. Inoltre "El Youssoufi – si legge – era incensurato, immune anche da semplici pendenze e mai era stato nominato nelle conversazioni registrate durante le operazioni di intercettazione avviate nel corso delle indagini".

L’accusa con cui in quattro finirono a processo l’anno scorso era quella di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante dell’ingente quantità. Un lavoro complesso quello messo in campo dai militari dell’Arma andato avanti appunto, con riprese video, ma anche con intercettazioni ambientali e telefoniche, che hanno consentito agli inquirenti di ascoltare tutto: anche quando si contavano i soldi e si prendevano accordi. Una volta che i carabinieri ebbero il quadro chiaro - coordinati dalla procura di Pisa (pm Lydia Pagnini) - fecero scattare il biltz a Santa Maria a Monte che fermò l’ingresso sul mercato della droga di migliaia di dosi di cocaina. Il 28enne si difenderà in appello per questa vicenda e il suo nome non è entrato nell’inchiesta bis. Quella scaturita – e che presto potrebbe diventare processo – da ulteriori accertamenti sul giro di cui faceva parte per quell’ingente sequestro di droga.

Carlo Baroni