Addio a Giacomo Pardini. «Attore e chef di grande umanità»

Pontedera, scomparso a 63 anni, lavorò nel teatro sperimentale e fondò il ristorante La polveriera

Giacomo Pardini nella foto di Buscarino, durante lo spettacolo «Un po’ per non morire»  regia di  Bacci, 1981

Giacomo Pardini nella foto di Buscarino, durante lo spettacolo «Un po’ per non morire»  regia di Bacci, 1981

Pontedera, 11 luglio 2018 - Scuote il mondo della cultura pontederese la scoperta della morte di Giacomo Pardini, scomparso a 63 anni nella sua casa di Torre del lago. Attore e chef , Giacomo è celebre per aver calcato il palco del piccolo teatro di Via Manzoni e per aver fondato il ristorante La Polveriera a Pontedera. Da anni si era trasferito in Versilia dove lavorava in vari locali. «Giacomo aspettava, su una vecchia panca della nostra prima sede nella Villa Crastan, di diventare attore – ricorda Roberto Bacci, direttore artistico del CSRT del Teatro della Toscana –. Lo è stato. È stato anche Giacomo Puccini. Poi la vita ci ha diviso. Ma la sua dolcezza resta qui con noi». Tanti i ricordi di chi lo ha conosciuto.

«Ci siamo conosciuti nella sala della banda dove il Piccolo Teatro di Pontedera, con Dario Marconcini e Giovanna Daddi, per la regia di Roberto Bacci, presentava Macbeth – scrive Luca Dini, direttore del CSRT del Teatro della Toscana –. Da lì è nato un giovane gruppo che insieme ai «più anziani« ha rifondato il Piccolo Teatro di Pontedera e creato il Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale. Giacomo è stato un compagno fondamentale per la storia del Teatro di Pontedera, sia come attore che come essere umano. Rimarrà sempre nella mia memoria l’immagine del suo Puccini con cappello, sigaro e sguardo lontano». Tutti i protagonisti del teatro pontederese di quegli anni hanno voluto rendere omaggio a Pardini. «Quando Giacomo è arrivato, era un ragazzino giovanissimo, molto bello, che si metteva da una parte nella stanza della banda, dove abbiamo iniziato a lavorare, a guardarci, spesso in silenzio – dice Dario Marconcini –. Da spettatore attento poi iniziò il suo lavoro di attore e fu molto bravo». Ricorda la sua generosità Carla Pollastrelli. «Un compagno d’avventura di un periodo eroico – scrive – . Non si risparmiava nel suo impegno di attore ed era sempre disponibile per il lavoro logistico, organizzativo. Ai tempi degli spettacoli di strada è stato uno straordinario trampoliere acrobatico, sembrava che volasse sui suoi trampoli altissimi e poi è stato un magnifico Puccini nello spettacolo «Un po’ per non morire»».