Serre hi-tech alimentate dal vapore

Pomarance, scommessa lanciata durante la conferenza sull’agricoltura

Alcuni del relatori

Alcuni del relatori

Pomarance, 6 marzo 2019 - agricoli di potenziale sviluppo in Valdicecina ci sono anche le coltivazioni in serra, che attraverso innovazione tecnologica, programmazione territoriale e adeguata formazione di tecnici, possono portare nuova linfa a economia e occupazione, anche grazie all’uso del calore geotermico a basso costo, trovando prodotti che abbiano sbocco e siano competitivi nel mercato diventato globale. A partire dalle esperienze virtuose di imprenditori del settore, si è parlato di coltivazioni in serra ieri mattina a Pomarance nella quinta conferenza sull’agricoltura in Alta Valdicecina, promossa dall’istituto tecnico superiore Niccolini di Volterra e Santucci di Pomarance nell’ambito del progetto ‘Volterra Next-Agriculture per il futuro’. Davanti a una platea di studenti, sindaci, enti locali e addetti ai lavori, gli imprenditori hanno raccontato le loro storie di successo con progetti innovativi: un incubatore di start-up agricole a Grosseto, una serra hi-tech di pomodori nichel free a Gavorrano, un consorzio di produttori ortofrutticoli nel grossetano, una serra geotermica a Monterotondo Marittimo abbandonata da 20 anni che ora produce pomodori, la floricoltura geotermica a Piancastagnaio, la coltivazione sperimentale dell’alga spirulina col vapore.

Vapore che rappresenta un’opportunità in più: secondo Cosvig la geotermia permette un risparmio sui costi del 30% rispetto a una serra alimentata a gas. Un potenziale da esplorare per il settore florovivaistico che ha bisogno di molto calore costante, o anche per prodotti di nutraceutica, cosmetica e integratori alimentari, oltre all’ortofrutta. Con l’Italia che importa il 50% di pomodori dall’Olanda e un settore che fatica a reggere la concorrenza, in Valdicecina alcune serre geotermiche nate negli anni ‘70 non hanno avuto espansione, mentre altre resistono da 30 anni.

Per lo sviluppo nel futuro do una serricoltura nuova sul territorio servono, dunque, tecnici formati per dare competenze, innovazione tecnologica che permetta all’agricoltura di stare al passo del mercato estero, sinergia tra produttori per attrarre finanziamenti europei, un sistema di rete tra imprese e enti locali, con una programmazione del settore, per poter realizzare progetti innovativi e sostenibili.