L'intervento dei Carabinieri
Bientina (Pontedera), 8 agosto 2019 - L’auto non era assicurata. Il guidatore era senza patente. A bordo due volti «noti» e un equipaggiamenti inequivocabile: coltellaccio da cucina, torce, una anche da polso, un altro coltello con lama di nove centimetri, e vari strumenti per lo scasso. Una cassetta degli attrezzi, insomma, degna di Arsenio Lupin, il personaggio che nell’immaginario collettivo è il ladro per eccellenza.
Erano le 22 di martedì quando, nell’abitato di Bientina, in una strada residenziale, i carabinieri di pattuglia vengono colpiti da una Citroen che viaggia quasi a passo d’uomo, come a perlustrare la zona e la situazione. Alla vista dei carabinieri, pronti a fare retromarcia per andare incontro al mezzo e procedere con le verifiche di rito e di legge, la Citroen parte a tutto fuoco cercando di seminare i militari dell’Arma.
Stavolta ad avere la meglio sono state però le forze dell’ordine che, una volta fermato il mezzo, hanno proceduto con gli approfondimenti del caso: i due, appunto, zio e nipote sono in qualche modo conoscenze per i carabinieri della compagnia di Pontedera che hanno accompagnato il 30enne, di nazionalità serbo montenegrina e il più giovane parente (italiano nato in un campo nomadi) in caserma per il verbale e le relative formalità all’esito delle quali sono state spiccate due denunce a piede libero. A carico di entrambi i carabinieri ipotizzano il reato di detenzione di oggetti ad atti ad offendere e di strumenti atto allo scasso. Tutto il materiale, auto compresa, sono stati sequestrati.
Il servizio dei carabinieri, infatti, era mirato al controllo della sicurezza sul territorio, in generale, con una particolare attenzione all’attività predatoria che – specie nei mesi estivi – è un fenomeno che torna ad acuirsi: le case vuote per i cittadini in vacanza, o comunque con i padroni in giro a prendere il fresco della sera, sono il piatto ricco per i ladri. Specie se di professione.