Furti e ricettazione il caso torna in tribunale per un uomo della banda

Un duello tra le parti che va avanti dal 2018 tra ricordi della procura e decisioni della cassazione

Un secondo pronunciamento della Corte di Cassazione rimanda ad un nuovo giudizio del tribunale di Firenze per valutare l‘applicazione della misura della custodia cautelare nei confronti, tra gli altri, di Cala Shkelzen, 45anni, sottoposto ad indagini in relazione a due episodi di furto aggravato e ad un caso di ricettazione commessi nel nostro territorio. Un duello tra le parti che va avanti dal 2018 e già passato da un pronunciamento degli ermellini. Nell’ottobre del 2019 il tribunale aveva nuovamente accolto l’originario appello cautelare del pubblico ministero di Pisa confermando la sussistenza di un concreto e attuale rischio di recidiva, e disponendo, l’applicazione del carcere. Decisione impugnata dal difensore davanti la Suprema Corte che ha rinviato gli atti per nuova valutazione rilevando come a differenza di quanto accaduto per altri coindagati, per il Cala il tribunale di Firenze ha totalmente omesso di illustrare le ragioni per le quali ha deciso di disporre l’applicazione della misura cautelare massima, considerandola come l’unica proporzionata e adeguata rispetto al bisogno di cautela riconosciuto. Punto, quest’ultimo, che la corte, appunto, non mette in discussione visto il soggetto "già gravato da numerosi precedenti penali specifici" che risultava aver commesso numerosi furti in abitazione – si legge – : "delitti di elevata gravità e di grande allarme sociale commessi da un soggetto che si trova irregolarmente nel territorio dello Stato italiano e che in passato è stato identificato con false generalità".

C. B.