Caso Fucini a Ponsacco, la sindaca Brogi replica a Vittorio Sgarbi

Brogi annuncia che andrà avanti nella demolizione e ricostruzione delle scuole elementari Fucini nonostante le bordate del critico d’arte sceso in campo per salvare l’edificio firmato dall’architetto Renzo Bellucci

Francesca Brogi all’inaugurazione dei moduli prefabbricati

Francesca Brogi all’inaugurazione dei moduli prefabbricati

Ponsacco, 8 gennaio 2019 - «Voglio togliere i bambini dai moduli prefabbricati e dare loro una scuola vera con laboratori e mensa come mi chiedono ogni giorno le famiglie. Il tutto in tempi rapidi e nel quadro della legge: questo è l’obiettivo del sindaco. E il sindaco sono io, non Vittorio Sgarbi». Francesca Brogi annuncia che andrà avanti nella demolizione e ricostruzione delle scuole elementari Fucini nonostante le bordate del più famoso critico d’arte dello Stivale sceso in campo per salvare l’edificio firmato dall’architetto Renzo Bellucci. Ma il primo cittadino non ci sta: «Sgarbi evidentemente non è ben informato – dice il primo cittadino –. Abbiamo studi economici e architettonici che confermano la nostra scelta: le Fucini sono da abbattere e ricostruire. Capisco che questo non sia il punto di vista di Sgarbi, per di più da sempre vicino alla destra, ma è un dato di fatto per un sindaco responsabile. Devo dare una scuola ai ragazzi il prima possibile e sarà bella, sicura e funzionale».

Il primo cittadino spiega: «Adeguare il vecchio edificio o ricostruire? E’ presto detto. I costi al metro quadro sono pressoché identici considerando che la nuova scuola ha ottenuto un finanziamento da 500mila euro in virtù delle alte prestazioni energetiche che potrà vantare. E comunque, anche sistemando l’edificio già esistente, sarebbe necessario operare interventi che ridurrebbero ulteriormente la grandezza delle classi e modificherebbero in maniera determinante l’opera di Bellucci. Opera, fra l’altro, che è stata richiamata nel nuovo progetto».

E ancora: «Perfino adeguando la vecchia scuola, colpita da un deterioramento gravissimo del calcestruzzo, questa non potrebbe mai essere più sicura di una costruita ex nuovo. Abbiamo parlato con la famiglia Bellucci proprio per spiegare la situazione, è necessario demolire».

Quindi sul luogo scelto: «Le Fucini, ad oggi, non sono sottoposte ad alcun vincolo storico e quindi siamo nel pieno della legalità. Al contrario, il terreno individuato dall’opposizione per la costruzione dell’edificio nuovo si trova in un’area a rischio idraulico dove non è possibile realizzare edifici pubblici».

Infine la chiosa: «Ricostruire la scuola è l’unica soluzione possibile se non vogliamo tenere i nostri ragazzi 10 anni nei moduli prefabbricati. Un disagio che non colpisce solo i bambini delle elementari ma anche gli alunni e le insegnanti delle medie che si vedono togliere spazi e laboratori. Inoltre il futuro ci impone scelte rapide. Nei giorni scorsi la dirigente scolastica ci ha avvisato che la popolazione scolastica di Ponsacco è in crescita e nei prossimi anni vi sarà bisogno di nuove aule. Il rischio è quello quello di mandare i nostri ragazzi a scuola nel pomeriggio. E davvero questo ciò che vogliamo?».