"Ha pestato la moglie fino a ucciderla", svolta nel giallo Bertozzi; i file audio: "Ti spacco la faccia"

Arrestato il marito, Giacomo Benvenuti: è accusato di omicidio aggravato e maltrattamenti in famiglia / LE INTERCETTAZIONI

Indagini dei Ris

Indagini dei Ris

Firenze, 4 marzo 2015 – Uccisa a colpi di pugni, calci e bastonate. Una fine orrenda, conclusione di un rapporto miserabile: è questo l'agghiacciante scenario che emerge dalle indagini della Procura di Firenze, che per mano del pm Sandro Cutrignelli ha chiesto e ottenuto dal gip Alessandro Moneti l'arresto di Giacomo Benvenuti, 40 anni, nato a Fucecchio e residente a Santa Croce sull'Arno. E i file audio delle intercettazioni sembrerebbero delineare le violenze a cui la donna sarebbe stata sottoposta. "Ti spacco la faccia", si sentirebbe in uno di questi audio. 

Secondo l'ipotesi di reato, Benvenuti picchiò la moglie Marinella Bertozzi (nella foto sotto), 50enne originaria di San Miniato, fino a ucciderla la sera del 30 ottobre 2014 nella villetta dove vivevano a Querce, frazione di Fucecchio, al culmine di un pestaggio che non era certo il primo.

Ma le manette ai polsi di Benvenuti sono scattate solo oggi, nella conceria di Santa Croce sull'Arno dove lavora, al termine di accurate indagini. Una svolta che suffraga quanto ha sempre sostenuto il fratello della vittima, Roberto Bertozzi, che fin da quella tragica sera aveva sempre sostenuto che la sorella fosse stata uccisa dal marito. Gli inquirenti hanno riunito gravi indizi: a cominciare dall'autopsia, che ha individuato la causa della morte in arresto cardiocircolatorio causato da plurifratture, colpi violenti e numerosi che hanno provocato una forte emorragia interna. Tracce biologiche sono state trovate nell'abitazione, ma oltre agli accertamenti tecnici ci sono anche le testimonianze raccolte tra i parenti della donna e di un esercizio commerciale che la Bertozzi frequentava. Secondo l'autopsia, la morte è stata causata da uno shock emorragico dovuto a lesioni a livello addominale che hanno interessato vari organi. I medici hanno rilevato contusioni anche a livello del cranio, dovute ad un tentativo di strangolamento, e al torace, oltre a fratture delle costole. La donna fu colpita con calci, pugni e con un manico di scopa metallico, sequestrato dai carabinieri. In base agli esami, al momento della morte la vittima era sotto l'effetto di alcol e tranquillanti, di cui negli ultimi mesi sarebbe stata consumatrice abituale. Il medico che ne constatò il decesso, avrebbe dichiarato agli investigatori di non aver notato segni di morte violenta. Alcune ore più tardi un secondo medico accertò la presenza di una piccola ferita all'altezza dei fianchi ed ematomi alle mani e a una coscia, dichiarando di non poter stabilire le cause del decesso in base all'esame esterno del corpo. 

Marinella Bertozzi

Secondo quanto emerso, le violenze andavano avanti da anni. La donna, ridotta in stato di sottomissione, le nascondeva facendo credere che i lividi fossero dovuti a delle cadute. Si era anche confidata con il fratello che le aveva consigliato di effettuare una registrazione con le violenze subite dal marito: un file audio di 40 minuti, poi acquisito dai carabinieri. Tutti dicono che le liti in casa erano note, che spesso la donna era stata vista con lividi sul volto; ci sono infine la telefonata al 118 in cui Benvenuti non pare minimamente scosso e le intercettazioni telefoniche, tra le quali svetta quella col padre nel quale arriva a scherzare, dicendo che avrebbe speso l'eredità per fare la bella vita alle Canarie. La sera del 30 ottobre il medico del 118 disse ai carabinieri che non aveva elementi per parlare di morte violenta; furono gli stessi militari a far intervenire un secondo medico che fu molto più incerto sulle cause del decesso.

Roberto Bertozzi disse fin da subito che si trattava di un omicidio e che il colpevole era il cognato, che aveva sposato un anno prima Marinella Bertozzi. Evidentemente con mille dubbi, se è vero che due giorni prima del matrimonio la donna aveva mandato un fax al Comune di Rosignano, dove era anagraficamente residente, per chiedere di annullare le nozze civili, poi regolarmente celebrate.

Nel disporre la custodia cautelare in carcere il magistrato evidenzia la crudeltà della vicenda, la violenza fisica “sorda e bestiale” inflitta anche a colpi di manico di scopa. E c'è un cd audio, registrato dalla donna su suggerimento del fratello, nel quale si sente una intera litigata: Benvenuti offende e picchia la donna con violenza, minacciandola in ogni modo. Un rapporto tremendo finito al cimitero. Per il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo "un vero e proprio massacro"