"Flower 2" Centinaia di testimoni

Indagini su "transazioni illegali": il processo vede a giudizio 19 persone

Il collegio pisano ha dichiarato la propria competenza sul processone uscito dall’inchiesta "Flower 2" della procura di Pisa. Ed ha sciolto anche un’altra questione preliminare importante, relativa ai testimoni della difesa: tutti ammessi. E saranno centinaia. Perché centinaia sono anche i reati fine contestati. S’è consumato così il primo duello tra accusa e difesa dopo che i legali degli imputati avevano presentato alla precedente udienza eccezioni di giurisdizione relativamente al fatto che fosse l’Italia a procedere sulla vicenda, e di competenza per territorio mettendo in discussione quindi che fosse quello di Pisa il tribunale legittimato a giudicare sulla vicenda.

Questo è il processo che vede a giudizio 19 soggetti chiamati a rispondere, a vario titolo di aver partecipato ad un’associazione a delinquere finalizzata all’abusivismo finanziario con l’aggravante della transnazionalità. L’operazione della Guardia di Finanza portò nel 2015 a sequestri per 11 milioni di euro. Alla fine delle indagini, il conto delle presunte transazioni illegali avrebbe superato i 90 milioni di euro. Per la Procura il sistema avrebbe previsto l’offerta di obbligazioni o titoli senza che gli imputati avessero il titolo necessario all’abilitazione di mediatore finanziario. Secondo gli inquirenti, un ruolo centrale nel sistema l’avrebbe svolto una società di Pontedera. A processo, a vario titolo ci sono: Walter Tommasi, 61 anni, ex presidente del Forcoli calcio; Giovanni Margotti; Mario Ausoni; Ljiljana Radjenovic; Dimitrij Gruden; Mario Bortoloso; Bruno Fara; Domenico Lanziano; Roberto Sabatini; Anna Maria Nascetti; Stefano Tomarelli; Stefano Cardinali; Paolo Bastianello; Massimo Pichetti; Sergio Ciccarella; Francesco Arcoleo; Mira Blanchet; John Anthony Trubacik. Celndariezzate tutte le udienze. Mel processo c’è una sola parte civile costituita. Il tribunale ieri ha provveduto ache a celendarizzare le udienze. Si torna in aula a ottobre per sentire gli operanti di polizia giudiziaria.

Carlo Baroni