Ex patron del Viareggio a processo Rinviato a giudizio il broker Tonelli

Dovrà difendersi da accuse che vanno dalla truffa alla bancarotta, all’esercizio abusivo della professione. Secondo la Procura proponeva bei guadagni ma non restituiva i soldi. Si parla di oltre 6 milioni di euro

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Le accuse vanno dalla truffa, alla bancarotta, all’esercizio abusivo della professione. E per queste Eugenio Tonelli, 65 anni, sanminiatese, che è stato anche ex patron del Viareggio Calcio, dovrà difendersi in un processo al dibattimento, davanti i giudici del collegio del tribunale di Pisa. Lo assisterà come avvocato di fiducia il penalista pisano Bruno Pucci che ieri ha discusso il non luogo a procedere davanti al gup Pietro Murano che, all’esito del duello tra accusa e difesa – si apprende – ha disposto il rinvio a giudizio di Tonelli, chiesto dal sostituto procuratore della Repubblica di Pisa Fabio Pelosi. Tonelli, in via principale, è accusato di avere messo insieme un sistema per truffare investitori ignari (la procura, si apprende, ne ha individuati 157 finora) promettendo investimenti con rendimenti superiori ai tassi di mercato fino a quando non è stato in grado di restituire nulla.

Si tratterebbe di 6 milioni e 753mila euro raccolti e mai restituiti. I fatti contestati – e che saranno messi e sotto la lente dell’istruttoria dibattimentale – arrivano fino al marzo 2018 e, secondo la ricostruzione degli inquirenti, Tonelli si presentava come promotore finanziario e, proponendo progetti finanziari e immobiliari, anche quale titolare del gruppo Gsi International, svolgeva attività di raccolta del risparmio e prestava servizi di investimento e gestione collettiva del risparmio in assenza di ogni autorizzazione o iscrizione. Secondo l’impianto accusatorio inoltre Tonelli, quale legale rappresentante della società "Ecocasa Srl", con sede a Ponte a Egola, dichiarata fallita nel giugno 2016, non avrebbe tenuto, con lo scopo di procurare a sè o ad altri un ingiusto profitto, o di recare danno ai creditori, libri ed altre scritture contabili. Il 65enne, in questo caso nelle vesti di legale rappresentante della società "Fabrinvest Srl", con sede a Ponte a Egola, dichiarata fallita nel novembre del 2018, avrebbe distratto – secondo la Procura – dalle casse sociali oltre 600mila euro senza alcun beneficio o giustificazione per la società.

Ancora nelle vesti di legale rappresentante di Fabrinvest Srl, Tonelli avrebbe effettuato operazioni dolose consistite, nel non presentare in modo continuativo le dichiarazioni dei redditi a far data dal 2010 e nel raccogliere denaro promettendo di restituirlo maggiorato a seguito di investimenti all’estero secondo il cosiddetto scema Ponzi o multilevel marketing. Lo stesso imprenditore è accusato poi di non aver depositato i bilanci e non aver presentato in modo continuativo le dichiarazioni dei redditi di un’altra società, la Tonelli Immobiliare Group Srl. Una vicenda molto complessa ed articolata che sarà scandagliata da un processo la cui data non è stata ancora fissata. In sede di udienza preliminare ci sono state alcune costituzioni di parte civile.

Carlo Baroni